6 mesi di Bennaker.com: numeri e osservazioni

6 mesi di Bennaker.com: qualche numero e molte osservazioni

Un blog è come un vino: invecchiando migliora

Oggi, 4 febbraio 2015, realizzo che sono passati 6 mesi esatti dalla nascita di questo blog.

In realtà, più che di nascita, dovremmo parlare di risurrezione, visto che bennaker.com nasce dalle ceneri del blog precedente, ovvero “Il webcoso”. Magari alcuni di voi ancora lo ricordano…

Nostalgia a parte, vorrei approfittare di questa ricorrenza per tirare le somme e fornire qualche indicazione utile a chi, come me, coltiva la passione per la scrittura sul web.

Grazie all’aiuto di strumenti come Google Analytics, infatti, sono in grado di avere una visione panoramica dell’attività di questi mesi e quindi di stabilire cosa ha funzionato e cosa no.

Ma andiamo per punti…

Sono 6 post al mese. Che faccio? Lascio?

Prima di passare all’esame dei risultati veri e propri è necessario che faccia una stima di quanto ho prodotto, ovvero di quanti post ho pubblicato. La produzione totale ammonta a 88 articoli che vanno però distribuiti su un arco temporale di 14 mesi. Questo perché molti post li realizzai per “Il Webcoso” e solo in un secondo momento li riproposi su bennaker.com.

I calcoli indicano che mi sono tenuto su una media di 6 post al mese.

Un dato che stona con quella che è la produzione media delle ultime settimane (1 post ogni 2 giorni), ma che è motivato dal fatto che ho vissuto lunghi periodi in cui, non essendo ispirato, non ho scritto nulla. Essere “un blogger umorale” significa anche questo.

I 10 post più letti: il porno, la Apple e i Social Network

Veniamo ora all’analisi dei numeri, partendo dal dato più interessante, ovvero andando a vedere quali sono stati i 10 post più letti di questi 6 mesi:

  1. Gli acronimi nel porno online: dalle MILF alle BBW
  2. iTools: l’alternativa ad iTunes per gestire i dispositivi Apple
  3. FakeBot e utenti fake: su Twitter la caccia è aperta
  4. Gli acronimi nel porno online – Parte II: GGG e oltre
  5. Le 5 scuse più assurde per non retwittare
  6. Motori di ricerca per files Torrent: quale scegliere?
  7. I 1.000 significati della stellina su Twitter
  8. Anno nuovo, Italia vecchia: ecco perché non cambierà niente
  9. 5 modi di sprecare malamente la bio di Twitter
  10. Messaggi privati su Facebook? No, grazie

Questa top 10 ben evidenzia 2 elementi:

  • I temi più quotati sono: il porno (in 1ª e 4ª posizione), la Apple (in 2ª posizione) e i Social Network (in 3ª, 5ª, 7ª, 9ª e 10ª posizione). Mi preme sottolineare il fatto che stiamo parlando di visualizzazioni di pagina uniche e che quindi non sono presi in considerazione i soli lettori abituali, ma anche e soprattutto coloro che sono approdati sul blog una sola volta, magari grazie ad una ricerca fatta su Google.
  • L’età di un post conta relativamente e a darne prova è il fatto che il post Anno nuovo, Italia vecchia: ecco perché non cambierà niente è in 8° posizione. Sto parlando di un articolo che ho scritto il 31 dicembre 2014, ovvero giovane, ma che ebbe un seguito notevole sui social network. Questo spiega il perché della sua presenza in classifica.

I 10 post più condivisi sui Social Network

Passiamo ora alla top 10 dei post di più condivisi sui Social Network:

  1. FakeBot e utenti fake: su Twitter la caccia è aperta
  2. Anno nuovo, Italia vecchia: ecco perché non cambierà niente
  3. Gamification: 5 domande per Alessio Cifani
  4. 5 domande per Ivana De Innocentis, founder di Brands Invasion
  5. Transmedia Storytelling: 5 domande per Claudio Gentile
  6. L’abito non fa il Social Media “Coso”
  7. I 1.000 significati della stellina su Twitter
  8. Uso e abuso dello smartphone: maleducazione o fuga dalla noia?
  9. Il fenomeno degli “accolli” su Twitter
  10. 5 modi di sprecare malamente la bio di Twitter

Notate come al primo posto ci sia un post impegnativo, complesso e articolato come FakeBot e utenti fake: su Twitter la caccia è aperta. Un post la cui stesura mi impegnò un sabato intero e che, nonostante le considerazioni che sento fare in giro (Es. “I post lunghi non li legge nessuno”), si trova in testa alla classifica. Segno che i post lunghi non hanno successo solo quando non sono interessanti e/o utili.

Notate anche come le interviste siano fortemente presenti in questa top 10, tanto da occupare ben 3 posizioni: la 3ª, la 4ª e la 5ª. Questo perché coloro che ho intervistato, ovvero Alessio CifaniIvana De Innocentis e Claudio Gentile, sono fortemente legati al mondo dei social network ed ognuno di loro gode di un notevole seguito. In pratica è grazie alla forza della loro immagine online che le interviste sono andate forte, viaggiando di piattaforma in piattaforma.

C’è inoltre un terzo dato curioso che salta subito all’occhio: riuscite a identificarlo?

Ve lo dico io cosa fa strano: il fatto che in essa non figurino i due post più letti, ovvero Gli acronimi nel porno online: dalle MILF alle BBW e iTools: l’alternativa ad iTunes per gestire i dispositivi Apple“. Il perché di questa assenza è presto detto: questi due specifici post, viste le loro caratteristiche, mal si sposano con il mondo dei social network. In particolare:

  • Gli acronimi nel porno online: dalle MILF alle BBW parla di pornografia online ed interessarsi al porno, si sa, è una di quelle cose che si fanno, ma non si dicono. Quindi è normale che gli utenti non siano stati stimolati a condividere il post. Chissà cosa avrebbero pensato gli altri…
  • iTools: l’alternativa ad iTunes per gestire i dispositivi Apple” è un post in cui recensisco un software utile ad una nicchia, ovvero quella degli utenti Apple. Questo fa sì che difficilmente un utente sia portato a condividerlo, in quanto non è un contenuto d’interesse comune.

Ma allora, se gli utenti non sono arrivati a questi articoli partendo dai social network, da dove sono passati? Semplice: dalle ricerche su Google!

Vediamo dunque l’ultimo significativo report di questa rassegna: le sorgenti di traffico.

Dimmi cos’hai letto e ti dirò da dove vieni

Come ho accennato poco fa, Google Analytics mi permette di vedere da dove arrivano coloro che visitano mio blog. Ebbene, sappiate che, di tutti i visitatori:

  • Il 41% è arrivato da Google
  • Il 28% è arrivato da Twitter
  • Il 10% è di tipo (direct) / (none) (per capire cosa significa, leggete qui)
  • Il 7%  è arrivato da Facebook
  • Il restante 14% è arrivato da altre fonti (Google Plus, LinkedIn, Pinterest, etc.)

Ci sono 3 osservazioni che nascono in me di fronte a questi risultati:

  • Il fatto che 4 utenti su 10 arrivino da Google mi conferma che sì, curare la SEO è cosa buona e giusta perché ti permette di ottimizzare l’indicizzazione su Google e quindi di allungare la vita del post, consentendo di campare di rendita con le visite.
  • Solo Twitter porta sul blog quasi il 30% dei visitatori. Questo è dovuto al fatto che:
    • Mi affido ad un comodissimo plugin per WordPress che si chiama Evergreen Post Tweeter e che condivide i miei post ad intervalli regolari di tempo da me stabiliti;
    • Un gran numero di contatti che ho su Twitter si occupano di Social Media e materie affini. Un fattore che mi consente di poter contare su un parco lettori piuttosto nutrito.
  • Facebook, a meno che non si frutti l’advertising a pagamento (cosa che io non faccio), non è la piattaforma sulla quale puntare se si vogliono accrescere significativamente le visite ad un blog come il mio, quindi dimenticatevi di poter fare affidamento sulla copertura organica.

Prima di passare alle conclusioni, un’ultima osservazione su quel 41% proveniente da Google: il 30% di questi utenti va a leggersi 2 specifici post: Gli acronimi nel porno online: dalle MILF alle BBW e iTools: l’alternativa ad iTunes per gestire i dispositivi Apple, ovvero quelli che abbiamo visto essere i post più letti in assoluto su questo blog.

Questa ulteriore specifica dovrebbe farvi capire quanto sia importante scegliere temi poco trattati, in quanto considerati di nicchia: vincono a mani basse sul piano della SEO.

Cosa ho imparato da questi 6 mesi?

Beh, un sacco di cose!

Ho imparato che:

  • Scrivere di ciò di cui scrivono tutti è un autogoal, specie se si è agli inizi della propria attività di blogger. Meglio puntare ad argomenti di settore o comunque poco trattati, in modo tale da colmare il vuoto informativo che caratterizza certe tematiche.
  • La scelta di trattare un argomento esplicitando il proprio punto di vista è oltremodo vincente. I post freddi non piacciono a nessuno, perché risultano sterili, impersonali e non generano emozione alcuna nel lettore.
  • Ci sono articoli che vanno alla grande sui social network e altri che, invece, vanno alla grande sui motori di ricerca. Un’intervista, ad esempio, funziona meglio sul piano social, visto che può fare affidamento sul seguito dell’intervistato. La recensione di un software, invece, è molto più facile che viaggi bene su Google, visto che ogni volta che abbiamo bisogno di informarci è quello il primo posto in cui andiamo a guardare.
  • Twitter, essendo una piattaforma social che aggrega gli utenti basandosi sugli interessi in comune, può rivelarsi una importantissima fonte di traffico. Sfruttare le funzionalità attualmente a disposizione e studiare quelle che arriveranno è la cosa giusta da fare.

Approfitto per ringraziare tutti coloro che in questi 6 mesi hanno contribuito alla crescita di questo blog attraverso la lettura, la condivisione ed i commenti.

Se bennaker.com non è finito nel dimenticatoio dopo un mese, cosa che succede a tantissimi progetti legati al web, è soprattutto merito vostro!

Grazie e alla prossima!


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Simone Bennati

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2 risposte

  1. Mimma Rapicano ha detto:

    Auguri!
    Sei mesi fa non ti conoscevo. Ma oggi sì! Oltre i numeri ci sono le parole, quelle che scrivi, quelle che restano e che fanno riflettere. 🙂

  2. Simone Bennati ha detto:

    Hai appena detto la cosa più bella e significativa che potessi dire. Grazie davvero, Mimma <3

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