Il tuo ultimo post non decolla? Daje tempo!

Il tuo ultimo post non decolla? Daje tempo!

Chi ben comincia, (non) è (sempre) a metà dell’opera

Non è mai facile prevedere quale sarà il destino di un post fresco di pubblicazione.

A volte ci si mette a scrivere con la convinzione che ciò che si ha da dire sia talmente importante che chi ci legge non potrà fare a meno di condividerlo. Altre, invece, si mette mano alla tastiera con molto meno entusiasmo, magari perché l’argomento scelto è fortemente di nicchia.

Ebbene, in relazione a questa seconda condizione, ho una rivelazione da farvi: i post che inizialmente non si fila nessuno, quando ben strutturati, col tempo si rivelano comunque i più proficui, ovvero quelli che ricevono il maggior numero di visite.

Potrei farvi più di 1.000 esempi per dimostrarvi quanto sto dicendo, ma l’ultimo in ordine di arrivo ha stupito anche me. Permettetemi, dunque, di raccontarvi cos’è successo…

Lo strano caso del post su Sounds e altre storie

È il 3 gennaio 2016, quando, accantonati i trenini di Capodanno e appesa la calza al camino, decido di scrivere un post che parli di Sounds, la app per condividere musica su Instagram.

Nonostante la sua particolare e divertente funzione, Sounds è un’app che in Italia conoscono e utilizzano in pochi e che, a livello globale, soltanto adesso sta prendendo seriamente il volo.

Basti leggere, ad esempio, il post celebrativo pubblicato sulla pagina Facebook di Sounds non più di una settimana fa, il quale recita: “Ci sono voluti 18 mesi affinché raggiungessimo il milione di utenti, ma solo 4 per arrivare ai 2milioni, grazie a voi. Vediamo quanto veloce può volare questo razzo”

It took us 18 months to reach 1 million users and only 4 to reach 2 million thanks to you ?
Let’s see how fast this rocket can fly ?

Pubblicato da SOUNDS. su Martedì 24 maggio 2016

All’inizio dell’anno, dunque, la situazione era molto diversa e in Italia, fatta eccezione per un articolo di Rockit (che non conoscevo), di Sound non aveva ancora scritto nessuno.

Decido, dunque, di condividere questa mia ultima scoperta e, strutturato il post sulla base dei criteri che ogni buon blogger conosce, il 4 gennaio procedo con la sua pubblicazione.

È impazzito Google Analytics o cosa ?

Come da previsioni, non essendo Sound una app particolarmente nota, il post si è rivelato un mezzo flop, nel senso che le visualizzazioni di pagina si sono fermate alla settantina.

Un risultato veramente scarso se paragonato a quelli ottenuti da alcuni altri articoli, i quali, invece, nel giorno della messa online, sono andati anche oltre le 400 visualizzazioni di pagina, tipo quello sui 10 aggiornamenti social dei quali non frega niente a nessuno.

Non posso certo nascondere che mi sarei comunque aspettato qualcosina di più, ma, come dicevo, visto l’oggetto del post, ero piuttosto preparato ad un risultato del genere.

Ciò a cui non ero preparato, invece, era l’esponenziale crescita di visite che si sarebbe verificata nei mesi successivi: roba da farmi dubitare seriamente dell’attendibilità di Google Analytics…

Vola, mio Mini Pony Post! Vola!

Oggi, a 5 mesi di distanza dalla pubblicazione, l’articolo su Sounds è uno di quelli ogni giorno più letti. Un traguardo, questo, che, è arrivato gradualmente, ovvero con il passare dei mesi.

Nel grafico di Google Analytics riportato qui sotto, infatti, potete vedere come, dall’inizio di gennaio fino alla fine di maggio, le visualizzazioni di pagina siano andate via via aumentando.

Google Analytics - Sounds - Visualizzazioni di pagina da Gennaio 2016 a Maggio 2016

Volendo dettagliare le visualizzazioni del singolo mese, Google Analytics ci dice che:

  • Gennaio = 205
  • Febbraio = 253 (+123%)
  • Marzo =  504 (+199%)
  • Aprile = 792 (+157%)
  • Maggio = 1.438 (+181%)

Quello riguardante Sounds, dunque, si è rivelato un post “diesel”, ovvero uno di quelli che, all’inizio, possono portare ad esclamare cose come: “Ho sbagliato tutto!”, ma che poi ripagano del lavoro svolto sul medio e/o lungo periodo, sprigionando il loro vero potenziale.

Basta un poco di intuito e le visite van su

Posto che l’articolo su Sound, come molti altri, è nato dalla voglia di voler condividere qualcosa che ho trovato utile e divertente, se volessimo identificare i motivi alla base di questo successo, credo che potremmo annoverarne come minimo 3:

  • Il fatto di aver scelto un argomento di nicchia. Sounds, come ho detto, non’era e non è una app granché nota (non ai livelli di quelle di Facebook o Twitter, almeno) e questo ha fatto sì che il mio post venisse ben posizionato da Google per ricerche come “Sounds app”, “Come condividere musica su Instagram” e “Come condividere video musicali su Instagram”.
  • La quasi totale mancanza di concorrenza. Sempre in riferimento alle ricerche di cui sopra, l’articolo di Rockit è l’unico altro pezzo incentrato su Sounds ad apparire nella prima pagina dei risultati di Google. Il che, non c’è bisogno di dirlo, è garanzia di una certa visibilità.
  • La crescita di Sounds come prodotto. Ultimo ma non ultimo, il fatto che Sounds, come dimostrato dal post celebrativo visto poc’anzi, sia una app che sta arrivando al grande pubblico proprio in questo momento. Un tempismo praticamente perfetto!

Tre fattori, questi, che si dividono equamente la responsabilità di aver trasformato un post apparentemente “loffio” in un pezzo con un suo peso specifico.

Un altro blog mainstream? No, grazie!

In conclusione, l’aver scritto di qualcosa di estremamente settoriale e poco noto, non si è affatto rivelato un handicap, ma anzi, ha rappresentato il vero punto di forza di questo post.

Per questo, la prossima volta che vi troverete a dover scegliere di cosa scrivere, il consiglio che mi sento di darvi è quello di fregarvene se l’argomento che vi stuzzica non è mainstream.

Là fuori è pieno di blog mainstream che scrivono articoli mainstream, quindi che senso avrebbe aggiungersi a questo già streminato mucchio? Quando tutti parlano di qualcosa, è già tardi!

Se c’è una roba che vi piace, indipendentemente da quanto sia conosciuta, parlate di quella, perché sicuramente non siete gli unici ad apprezzarla e il pubblico ve lo dimostrerà.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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3 risposte

  1. Andrea Toxiri ha detto:

    Condivido tutto quello che hai scritto perché ho avuto la tua stessa esperienza con l’articolo “Le 5 migliori telecamere IP”. Il post l’ho pubblicato a febbraio 2015 ed ottenne solo 25 visualizzazioni, poi le visualizzazioni sono cresciute mese dopo mese fino ad ottenere 3091 visite nel mese di Gennaio 2016.

    In un anno praticamente ha ottenuto circa 25000 visualizzazioni, come hai detto giustamente te “Se c’è una roba che vi piace, indipendentemente da quanto sia conosciuta, parlate di quella, perché sicuramente non siete gli unici ad apprezzarla e il pubblico ve lo dimostrerà.”

    P.S.

    Praticamente esco sempre in prima pagina.. e con alcune chiavi supero anche il mitico Aranzulla !! 😀

    • Simone Bennati ha detto:

      Un altro perfetto esempio di quello che intendevo dire, infatti.

      A me cercare “telecamere IP” su Google non è mai venuto in mente, ma semplicemente per il fatto che, fino ad oggi, non ho mai avuto bisogno di cercare informazioni su una categoria di prodotto del genere. Il fatto è che io sò uno, mica i 7.000.000.000 che siamo.

      Indi per cui, avoja a scrive robba “de nicchia”!

  2. Matteo "Beers" Bersan ha detto:

    “Tu scrivilo, loro verranno” semicit. “L’uomo dei post” 😉

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