Concorsi per blogger? No, grazie

Concorsi per blogger? No, grazie

Mi si nota di più, se vengo…

Capita ogni tanto che i lettori di questo blog mi scrivano privatamente.

Molti dei messaggi che mi arrivano contengono delle vere e proprie richieste d’aiuto, altri, invece, hanno il solo scopo di segnalarmi strumenti, articoli o eventi che potrebbero interessarmi.

A quest’ultima categoria appartiene il messaggio inviatomi qualche settimana fa da una lettrice, la quale desiderava informarmi dell’imminente partenza di un concorso per blogger.

Lette le informative e capito che avrei potuto concorrere con questo blog per il titolo di miglior blog tecnico, quest’oggi sono finalmente arrivato a prendere la mia decisione: non partecipo.

Il perché ve lo spiego qui…

La qualità bisogna saperla valutare

Lo dico chiaro sin da subito, a spingermi a rinunciare è stata la mia radicata ostilità nei confronti del meccanismo di voto previsto dal concorso in oggetto: la cosiddetta “giuria popolare”.

Dal mio punto di vista, infatti, quando si tratta di valutare la qualità di un qualcosa, non si può dare a tutti la possibilità di votare. Neanche all’interno di con un contesto “leggero” come può esserlo quello di un concorso per blogger. E questo per almeno due ragioni:

  • Se il voto è esteso a tutti, difficilmente vincerà colui che dimostra di saper “bloggare” meglio. È molto più probabile, infatti, che a raccogliere il maggior numero di voti sia colui che riesce a convincere il maggior numero di persone a votarlo. E qui penso agli amici, ai parenti, ai conoscenti e tutti coloro che si attiveranno dopo aver ricevuto un messaggio del tipo: “Ciao! Sto partecipando ad un concorso. Mi daresti il tuo voto? Basta cliccare qui! Grazie!”. Intendiamoci: chiedere il voto non è di per sé contro il regolamento, ma quale valore può avere il titolo di vincitore se il grosso delle preferenze raccolte è formato dai voti ottenuti grazie a rapporti di amicizia, parentela o semplice attività di “accattonaggio”?
  • In secondo luogo, visto che l’attività di un blogger è fondata sulla scrittura, sarebbe cosa buona e giusta se a giudicarlo fosse chi in questo ambito ha una certa competenza. Va bene che il popolo è sovrano, ma il voto di uno saggista non può pesare quanto quello di chi a malapena legge le istruzioni del telecomando. Se l’obiettivo del concorso è quello di premiare la qualità, questa parità non ha ragione di esistere. Abbandoniamo, per favore, quella presunzione che ci fa sentire tutti in grado di giudicare tutto: certe cose non sono alla nostra portata e forse non lo saranno mai.

Alla luce di tali riflessioni, credo risulti chiaro oltremodo che, dal mio punto di vista, l’unico meccanismo di voto utile a far sì che a primeggiare sia chi veramente lo merita è quello in cui la facoltà di votare è riservata ad una giuria composta da membri altamente qualificati.

Grazie, prego, scusi, tornerò [cit.]

So benissimo che, anche se le regole del gioco fossero esattamente come le ho dipinte nel mio quadro ideale, si potrebbe comunque trovare il modo di “acchittare il magheggio”, ma riuscirci sarebbe quantomeno più complicato.

Sono sinceramente dispiaciuto di non cogliere questa occasione, ma confido sul fatto che, un giorno, vista anche la nuova primavera che sta vivendo la figura del blogger, verranno lanciate competizioni “serie” dalle quali usciranno vincitori blogger veramente meritevoli.

Per questa volta, che altro posso dire? Che vinca il “migliore”.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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Una risposta

  1. Simone Bennati ha detto:

    Ma mica faccio er fioraio, ao… 😀

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