Come portare gente in un Gruppo Facebook sfruttando gli altri Social

Come portare gente in un Gruppo Facebook sfruttando gli altri Social

Aiutati che il Social t’aiuta

È passato quasi un anno da quando ho creato “Ciccio, senti ‘na cosa”, il Gruppo Facebook di Bennaker.com dedicato all’incontro tra domande e risposte inerenti il Social Media Marketing, la SEO, il Copywriting e, in generale, tutto ciò che riguarda il Web e il mondo del Digital.

Da allora ho sempre cercato di gestirlo con fermezza e cautela, cosa che ha significato non solo vigilare attentamente affinché il regolamento interno venisse rispettato da tutti, ma anche puntare a un aumento dei membri basato solo ed esclusivamente sulle adesioni spontanee.

Ovviamente, accanto al quotidiano monitoraggio delle attività del Gruppo, non ho potuto fare a meno di affiancare una sporadica (e gratuita) attività di promozione, la quale si è concentrata sulla diffusione di “Ciccio, senti ‘na cosa” anche al di fuori del recinto di Facebook.

Non più tardi di 4 giorni fa, ho creato un contenuto promozionale (immagine + testo) che ho poi condiviso sulle piattaforme social sulle quali sono presente (Twitter, LinkedIn e Instagram), nella speranza che venisse intercettato e portasse nuovi membri al Gruppo.

Il risultato di questa operazione è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa e oggi voglio illustrarvi nel dettaglio cosa ho fatto.

Facebook non è “il Social” e viceversa

Come tutti sappiamo, prima di mettersi a lavorare su qualcosa, è necessario definire i propri obiettivi. Nel caso specifico, come già detto poc’anzi, lo scopo era quello di “intercettare gente” su Twitter, Instagram e LinkedIn e convincerla a iscriversi a “Ciccio, senti ‘na cosa”.

Il motivo per il quale ho scelto di concentrarmi su queste piattaforme è semplice: Facebook non offre alcuno strumento utile a pubblicizzare i Gruppi, quindi non è affatto semplice raggiungere un pubblico che vada oltre i propri amici e i fan delle Pagine di cui si è amministratori.

In compenso, però, Facebook è anche il Social Network più utilizzato al mondo, quindi la possibilità che un utente di un’altra piattaforma social sia anche “amico di Mark” è molto alta.

L’unione di queste due considerazioni mi ha spinto a dare il via a questo ennesimo esperimento, nel quale ho condensato le mie conoscenze di Grafica, Copywriting e Social Media Marketing.

Un Social per tutti, tutti i Social per uno

Una volta trasformato l’indirizzo web di “Ciccio, senti ‘na cosa” in una short URL tramite il Google URL Shortener e realizzate le necessarie creatività, ovvero le immagini e i testi da riportare su ogni singola piattaforma, mi sono subito dato da fare con la condivisione.

Questo, ad esempio, è il post che ho condiviso a metà giornata su Twitter:

Come potete vedere, si tratta di un tweet piusto semplice, nel quale è l’immagine a rivestire il ruolo principale. La presenza del link al sito, di alcuni hashtag e della short URL completa l’opera.

Qui sotto, invece, trovate il post che ho confezionato e pubblicato su Instagram:

Un post condiviso da Simone Bennati (@mr_bennaker) in data:

So che non si vede la didascalia, ma vi assicuro che c’è. Inoltre, ho ritenuto opportuno collocare il link al Gruppo (non come short URL, per mia dimenticanza) all’interno della bio.

Infine, questo il post che ho condiviso su LinkedIn e che, tra tutti, ha dato i risultati migliori:

LinkedIn - Ciccio, senti 'na cosa

Prima di andare a vedere i risultati, mi preme sottolineare una cosa: pensare di poter utilizzare lo stesso post per tutte e 3 le piattaforme si sarebbe rivelato un madornale errore.

Come spesso ripeto, infatti, ogni social ha le sue regole, le quali non sono solo di natura tecnica, come ad esempio la dimensione delle immagini, ma anche linguistica. Direi quasi “filosofica”.

Se su Instagram ho io stesso commentato la foto inserendo 30 hashtag, mentre su Twitter ce ne sono solo 3, c’è un motivo. Allo stesso modo, se su LinkedIn mi sono curato di accennare alla storia del Gruppo, cosa che nella didascalia della foto su Instagram non ho fatto, ce n’è un altro.

Piattaforme diverse non hanno solo regole diverse, ma anche un pubblico diverso. E questo è qualcosa che va sempre preso in considerazione, altrimenti si rischia di fare un buco nell’acqua.

Pensate a chi state parlando prima di condividere un contenuto sui Social. Sempre.

Il contagio positivo come obiettivo

Guardando ai risultati, il primo e più importante dato ci viene offerto dagli analytics del Google URL Shortener, dai quali risulta che la short URL (che, ripeto, ho dimenticato di inserire su Instagram) ha ottenuto 53 click, di cui quasi la metà provenienti da LinkedIn.

Short URL - Ciccio, senti 'na cosa

Tale risultato dimostra che, a mio parere, quando si propongono “elementi” (Gruppi o altro) che possono avere una loro utilità anche sul piano professionale, LinkedIn è senza ombra di dubbio la piattaforma sulla quale bisogna puntare ed è quindi importante promuoversi anche lì.

Partendo da questa considerazione, andiamo ora a vedere i dati statistici di “Ciccio, senti ‘na cosa” per scoprire se e come il Gruppo è cresciuto grazie alla promozione sugli altri Social.

Membri in totale - Ciccio, senti 'na cosa

Cosa posso dire? A fine giornata mi sono ritrovato con quasi 40 nuovi membri, che per un gruppo che ne contava 425 fino a 12 ore prima non è per niente male. E anche il giorno seguente ho potuto registrare un’ulteriore crescita, anch’essa figlia di questa attività promozione.

Il merito, però, non è solo delle creatività che ho realizzato, ma anche e soprattutto di tutte quelle persone che, dopo essersi lasciate coinvolgere, ne hanno a loro volta coinvolte altre.

Perché questo è il contagioso effetto che dovrebbe scatenare un’attività di questo tipo: se una cosa piace a Mario, questi potrebbe decidere di farla conoscere anche a Giovanni. E Giovanni, a sua volta, potrebbe coinvolgere Alfredo, Giuseppe, Maria e tanti altri ancora.

Tutto sta nel proporre al pubblico giusto la cosa giusta nel modo giusto. E questo vale anche per i Gruppi di Facebook, i quali, proprio come qualsiasi altro contenuto, possono essere valorizzati anche al di fuori del recinto dello zio Mark.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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