Pagina Facebook vs. Profilo: stesso social, toni di voce diversi

Pagina Facebook vs. Profilo: stesso social, toni di voce diversi

Ad ogni risorsa il suo tono

Quando si è amministratori di una Pagina Facebook, uno dei principali obiettivi è far sì che i contenuti via via proposti generino interazione (“Mi piace”, condivisioni, etc.).

Al fine di ottenere tale risultato, è importante che il singolo post sia “confezionato” in modo accattivante, ovvero che riesca ad attirare l’attenzione degli utenti e li spinga ad interagire.

Nel caso in cui il contenuto che si desidera condividere sia un link verso una risorsa esterna, come l’articolo di una testata online, Facebook offre la possibilità di allegare ad esso una comoda introduzione testuale, la quale può essere strutturata come più si preferisce.

Tale introduzione, dunque, si configura come uno degli elementi più utili a far scattare il click dell’utente, ed è per questo che la sua stesura necessita di un’attenzione particolare.

In questo articolo voglio mostrarvi come, grazie all’elaborazione di due diverse introduzioni (una destinata alla Pagina Facebook e l’altra destinata al profilo personale), lo stesso post può essere reso appetibile tanto ai fan, quanto ai propri contatti.

Cosa differenza le due introduzioni? Semplice: il cosiddetto “tono di voce”.

Premessa

Quelle che andremo a vedere sono alcune delle ultime condivisioni che ho effettuato sia con la Pagina Facebook di questo blog, sia con il mio profilo Facebook personale.

Questo perché, come ho anche scritto in un articolo di qualche tempo fa, è mia abitudine diffondere i contenuti che reputo più interessanti attraverso entrambe le risorse.

Una scelta, questa, che da un lato garantisce al materiale che seleziono una visibilità cospicua, ma dall’altro mi costringe a doverlo introdurre spesso e volentieri in maniera molto diversa.

Questo perché, come detto poc’anzi, “parlare ai fan di una Pagina” è diverso dal “parlare ai propri amici” e i due fronti comunicativi richiedono un tono di voce appositamente studiato.

Tra i due litiganti, il terzo gode

Guardando al recente passato, una delle notizie che ho voluto condividere attraverso i miei canali Facebook è stata quella riguardante il modo in cui la Norwegian, nota compagnia aerea norvegese, ha voluto sfruttare l’annunciato divorzio tra Brad Pitt e Angelina Jolie.

Ho quindi condiviso l’articolo allegando ad esso un’introduzione dal tono piuttosto “giornalistico”, ovvero lo stesso che solitamente adotto per le condivisioni che effettuo tramite la Pagina.

Visto che in quegli stessi giorni si discuteva anche dell’ormai famigerato Fertility Day, al momento di condividere l’articolo tramite il mio profilo Facebook, ho deciso introdurlo giocando su un’immaginaria ed ironica associazione tra le due questioni.

Il frutto di questa fusione è risultato essere il seguente post:

Inutile specificare che, tanto tra i fan di Bennaker.com, quanto tra i miei contatti di Facebook, quelle a rimanere più colpite dalla condivisione e ad interagire con essa siano state le signore.

Twitter va oltre i 140 caratteri. E mo che ce famo?

Il 13 settembre scorso è stato il giorno in cui Twitter ha annunciato che foto, video, GIF e menzioni nel giro di qualche giorno non avrebbero più inciso nei 140 caratteri.

Una notizia, questa, che di certo non potevo esimermi dal condividere…

Esaltato dalla lieta notizia, mi sono affrettato a condividerla anche con i miei contatti personali.

In questo caso, però, il modo in cui ho scelto di introdurla è stato “leggermente” diverso…

In realtà non è mia abitudine bestemmiare su Twitter, ma simulare euforia per un fine così politicamente scorretto mi è sembrato il modo migliore per attirare l’attezione dei miei amici.

Il collega migliore è quello che non hai

Avere il collega di scrivania giusto genera un aumento della produttività.

Questo è quanto sostenuto dalla ricerca riportata nel seguente articolo e, dato che in questo blog mi trovo spesso e volentieri a parlare di lavoro, ho ritenuto fosse il caso di condividerlo.

Ovviamente, essendo il tema del lavoro uno dei più discussi sui social network, non potevo che riprendere l’articolo anche sul mio profilo personale. Questa volta, però, ho introdotto l’argomento svelando un dettaglio di quella che è la mia vita in ufficio…

Tengo a precisare che non si tratta di un’invenzione: il mio collega di scrivania è veramente un muro. Ed è proprio per questo che, in termini di “sostegno al mio lavoro”, non lo batte nessuno…

Toni, non ci sono paragoni

Mi auguro che questi esempi di come uno stesso contenuto può essere reso appetibile a due diversi tipi di pubblico vi aiutino a migliorare le performance dei vostri contenuti su Facebook.

Nel  mio caso, guardando alle condivisioni sul profilo personale, ho scelto di fare affidamento prevalentemente sull’umorismo, ma questo non significa che sia l’unica strada percorribile.

L’importante è valutare caso per caso quale “tono di voce” si potrebbe meglio adattare ai contesti ed ai diversi tipi di pubblico con i quali si intendono condividere i propri contenuti.

I risultati, se sarete stati dei bravi osservatori, arriveranno in modo naturale.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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