Dimmi cosa vuoi fare e troverò la compagnia giusta per te: l’app che vorrei!

Dimmi cosa vuoi fare e troverò la compagnia giusta per te - l’app che vorrei!

Che idea! Ma quale idea? [cit.]

Circa un mese fa, in una nota pubblicata su Facebook, ho accennato a un’idea che mi ronza in testa ormai da diverso tempo.

Avendola esposta in modo piuttosto frivolo e ben poco definito, oggi desidero riprendere il discorso, affrontandolo in maniera ben più approfondita e formale.

Permettetemi, quindi, di invitarvi a mettervi comodi e ad aprire le orecchie. Da questa idea, infatti, potrebbe nascere qualcosa di incredibilmente utile

Faccio cose, vedo gente

Come spesso accade, le idee migliori, oltre a venire fuori nei momenti più impensabili, sono figlie dell’analisi dei problemi (quotidiani o occasionali) con i quali ci scontriamo e per cui non è ancora stata trovata una vera soluzione.

Da questo punto di vista, l’idea che sto per proporvi risponde a una domanda che ultimamente mi sono posto molte volte, ovvero: “Visto che stasera ho voglia di andare al cinema (o a prendere una birra, o a mangiare una pizza, etc.), come posso fare per trovare qualcuno che abbia voglia di unirsi a me?”.

So che quello di anteporre il cosa fare al con chi farlo potrebbe suonare piuttosto egoista, ma, stando fuori casa per lavoro 10 ore al giorno, quando voglio svagarmi, mi piace farlo nel modo che dico io.

D’altronde, è del mio tempo libero che si parla, no? Quindi perché dovrei rischiare di sprecarlo in attività che reputo noiose o che non trovo comunque stimolanti?

La compagnia è importante, ma ciò che si fa insieme lo è altrettanto!

Dimmi che ti va di fare e ti dirò chi c’è

Di servizi dedicati all’organizzazione di incontri e piccoli eventi ce ne sono a dozzine, ma trovare qualcuno con cui condividere la serata ideale è tutt’altra cosa.

Dal mio punto di vista, un’app che mostri il tipo di uscita o di attività che ognuno dei miei contatti (amici, colleghi, etc.) ha in mente sarebbe il massimo.

Questo perché mi eviterebbe almeno 3 scocciature:

  • Non dovrei più perdere tempo nel fare telefonate e/o mandare messaggi
  • Non ci sarebbe più bisogno di ripetere N volte il programma che ho in mente
  • Non correrei più il rischio di trovarmi in situazioni in cui non mi voglio trovare

Con il poco tempo che ho a disposizione, risparmiarne un po’ snellendo la ricerca della compagnia più adatta non sarebbe affatto male…

Va bene gli amici, ma tutti gli altri?

Quando mi viene un’idea di questo tipo, spesso finisco con li rimuginarci sopra per ore ed ore. È durante questa fase che l’idea cambia, si amplia, si complica.

Nel caso specifico, ad esempio, una domanda si è ben presto fatta strada tra i pensieri: “Perché limitare la ricerca ai soli amici, conoscenti o colleghi? E se, invece, la estendessimo a tutti quelli che si trovano nella mia stessa zona e che non conosco?”

Ecco cosa renderebbe il servizio davvero unico e innovativo: la possibilità di condividere una specifica attività con qualcuno che ancora non si conosce!

Gente nuova, insomma, e che, prima di tutto, vuole fare le stesse cose che vogliamo fare noi: andare a vedere uno specifico film, bere qualcosa in un dato locale, etc.

Volendo sintetizzare, sarebbe bello se esistesse un servizio online che si basi sull’inversione dell’ordine con il quale generalmente si organizzano le uscite. Se, infatti, siamo abituati a scegliere prima chi vedere e poi cosa fare, grazie a questa app o sito saremmo costretti a scegliere prima cosa fare e solo dopo con chi farlo.

Non so voi, ma io lo troverei eccezionalmente utile.

Proviamo a visualizzarlo!

Ora che la meccanica di base è stata compresa e definita, proviamo ad immaginare come questo innovativo servizio potrebbe essere presentato agli utenti.

Prima di tutto, il nome: facciamo finta che quella a cui stiamo lavorando sia una piattaforma online e che debba avere un naming chiaro, coerente e accattivante.

Qualcosa tipo: “Che cazzo famo stasera?”. Direi che ci sta, no?

CheCazzoFamoStasera.it

Ora che abbiamo definito il nome del servizio, caliamoci nei panni dell’utente tipo (Mario, ad esempio) e vediamo i passaggi che dovrebbe compiere per poter iscriversi al servizio e cominciare a utilizzarlo con successo.

Registrazione al servizio

Raggiunta l’homepage del sito, ad accogliere Mario troviamo il classico modulo di registrazione, nel quale viene chiesto di inserire indirizzo email e password.

Completato l’inserimento, i suoi dati vengono inviati a un sistema di verifica, il quale risponde inviandogli una mail di conferma e il link alla pagina di login.

Impostazione dello stato: luogo, attività e orario

Una volta effettuato il primo accesso e compilato il profilo personale inserendo nome, sesso, città, zona, foto e bio, Mario può già impostare il proprio stato, specificando quale tipo di attività vorrebbe svolgere e quando (giorno + ora).

Lo stato viene quindi mostrato a una parte degli altri iscritti, ovvero quelli che si sono geolocalizzati entro TOT kilometri dal punto in cui si trova Mario.

Ricerca di uno o più utenti con cui incontrarsi

Completata la configurazione di base, Mario può passare alla fase successiva: la ricerca di qualcuno con cui condividere ciò che ha voglia di fare.

A questo punto il sistema ha ormai acquisito tutte le informazioni utili a creare una lista dei possibili compagni di uscita, ognuno scelto sulla base della posizione geografica, l’orario e, soprattutto, il tipo di attività che intende svolgere.

Stando così le cose, Mario non deve far altro che spulciare i profili degli utenti suggeriti e contattare quelli che più lo intrigano.

Piuttosto semplice, no?

Segnalazioni e ban

Le cose, si sa, non vanno sempre per il verso giusto e potrebbe capitare che l’uscita prenda una piega spiacevole, se non addirittura drammatica.

Questo fa sì che si renda necessaria una funzione utile a segnalare eventuali problemi o fastidi. Pensiamo, ad esempio, a quante volte una ragazza potrebbe incontrare tipi che, in modo totalmente non richiesto, allungano le mani.

Arrivate una o più segnalazioni, sintomo di evidente recidività, l’utente scorretto verrebbe bannato dalla piattaforma a tempo indeterminato.

Ok, bello. Ma come lo monetizzi?

Un servizio come “Che cazzo famo stasera?”, oltre a ben integrarsi con le piattaforme social attualmente esistenti, avrebbe anche buone possibilità di monetizzare.

Pensiamo, ad esempio, alle opzioni prenota taxi o prenota tavolo: entrambe potrebbero essere messe a disposizione degli utenti a seguito di accordi con piattaforme che forniscono questo tipo di servizi, come Mytaxi o TheFork.

Concludendo, se oggi avessi la possibilità di sfruttare un servizio come “Che cazzo famo stasera?”, sono certo che uscirei molto più spesso e che il rischio di trovarmi infognato in qualche serata del kaiser sarebbe decisamente più basso.

Realizzatela, e poi fatemi sapere.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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5 risposte

  1. Jessica ha detto:

    Credo che sia un’ottima idea e ho come il sospetto che non finirà qui la proposta, come in effetti mi auguro! Sarebbe bello se un servizio del genere servisse anche a sbloccare un po’ le situazioni fuori dalle grandi città, perché generalmente cose simili funzionano bene su Milano e Roma, ma faticano già in altre città (come la mia Genova) e muoiono direttamente in provincia o in città più piccole (come a Perugia e dintorni, dove abito ora). O almeno, è quanto vedo dall’utilizzo e da utenti di siti come l’ex Foursquare, BlaBlaCar o Yelp. Qui o Facebook o niente, e è già tanto. Peccato perché è soprattutto in posti simili che mancano le occasioni di conoscere gente nuova e organizzare una serata è sempre tragico, smuovere anche i piccoli gruppi di amici è un’impresa titanica. Se riuscirai ad avviarla farò del mio meglio per farla conoscere! 😀

    • Simone Bennati ha detto:

      Ciao @disqus_knWxcWVPJO:disqus,
      innanzitutto grazie per aver letto e commentato il post 🙂

      Sono contento che l’idea ti piaccia e che tu riesca a vederne l’utilità specie nei piccoli centri. Concordo, infatti, sulla tua visione di quello che è la presenza del social al di fuori delle grandi metropoli e forse uno strumento come quello che ho immaginato riuscirebbe non solo a mettere in contatto le persone attraverso la rete, ma anche a farle incontrare fisicamente.

      Conosco bene, ad esempio, la provincia di Perugia (sono originario di Castiglione del Lago, sul Trasimeno) e ci sono località che non hanno neanche un pub o un cinema. Indirizzare gli abitanti di quelle zone verso i punti d’aggregazione già esistenti potrebbe magari spingere a crearne di nuovi, dando così il via ad un circolo virtuoso in cui ci guadagnano tutti.

      Purtroppo credo che questo, almeno per quanto mi riguarda, rimarrà un mero esercizio di fantasia. Come ho scritto, infatti, al momento non ho modo di dare vita ad una realtà del genere a causa della mancanza di tempo e di finanziamenti. Chissà, magari questo post un giorno arriverà sotto gli occhi delle persone giuste e allora…

      Grazie ancora, Jessica, e a presto! 😉

      • Jessica ha detto:

        Ciao @Bennaker:disqus!
        Grazie a te per la replica. Ecco, capisci bene allora cosa intendo, io abito da cinque anni a Bastia e mia madre da qualche mese abita a Passignano… Il tuo è stato un esercizio di fantasia che mi è piaciuto molto, purtroppo neanche io ho le competenze per realizzare una cosa del genere ma potrebbe essere un’idea da non sottovalutare. Non perdere occasione di parlarne con chi potrebbe essere utile, non si sa mai 🙂 Keep in touch e complimenti per il blog!

  2. giorgiocefaro ha detto:

    Oggi mi sono imbattuto per caso in questo servizio e sono venuto a cercare il post:
    http://ganiza.me
    pare qualcosa di simile, no?

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