Non ci è riuscito Gesù Cristo a piacere a tutti, pensi di poterci riuscire tu?

Non ci è riuscito Gesu Cristo a piacere a tutti, pensi di poterci riuscire tu

Sì all’ambizione, no alla megalomania

È bello avere delle ambizioni. Anzi, è bellissimo. Così bello che, se l’ambizione non nascesse dentro di noi, allora bisognerebbe poterla comprare al mercato.

Senza ambizione, un progetto non può che essere destinato a fallire, in quanto verrebbe a mancare quella spinta energetica utile ad affrontare gli ostacoli, superare i momenti di incertezza e riuscire, infine, a raggiungere i propri obiettivi.

Anche l’ambizione, però, va tenuta sotto controllo. Averne troppa, infatti, può portare a farsi delle illusioni, ovvero a credere di poter ottenere risultati che vanno ben oltre la propria portata, rischiando, così, di cadere in un’insoddifazione cronica.

Quando, ad esempio, qualcuno mi dice di voler sfruttare i Social per fare arrivare sé stesso, il proprio brand o il proprio prodotto a tutti, io sorrido. E sorrido perché mi rendo conto di avere davanti una persona vittima della sua ambizione.

Arrivare a tutti non serve. E non serve perché quelli a cui la nostra offerta potrebbe piacere saranno sempre e solo una piccola parte del tutto. Tanto vale, quindi, riuscire identificarla e concentrare i propri sforzi su di essa.

D’altronde, se neanche uno come Gesù Cristo è riuscito a piacere a tutti, come possiamo sperare di riuscirci noi?

Keep calm and find your nicchia

Nei discorsi tra Digital Marketer si sente spesso nominare la cosiddetta nicchia d’interesse, ovvero quel particolare segmento di pubblico che potrebbe essere interessato a uno dato elemento, quale potrebbe essere un blog o una promozione.

Complici i molteplici significati della parola nicchia, l’errore che sento fare più spesso è quello di credere che con l’espressione nicchia d’interesse s’intenda un segmento che, in termini assoluti, è rappresentato da un ristrettissimo numero di persone.

In realtà, una nicchia d’interesse può essere formata da moltissimi individui, anche diverse migliaia o centinaia di migliaia. Non sono, infatti, le dimensioni del pubblico rispetto alla popolazione mondiale a fare di una nicchia una nicchia, ma l’insieme delle caratteristiche che accomunano coloro che ne fanno parte.

Prendiamo questo blog, ad esempio, e proviamo a identificare la nicchia d’interesse a cui si rivolge (e verso cui indirizzo i miei contenuti e le mie sponsorizzazioni):

  • Questo blog è un prodotto che vive sul Web, quindi possiamo eliminare tutti quelli che non hanno la possibilità di connettersi a Internet
  • Questo blog è una raccolta di contenuti prevalentemente testuali, dunque eliminiamo gli analfabeti e tutti quelli che non amano leggere
  • Questo blog è scritto in lingua italiana, quindi possiamo togliere dalla nostra lista anche tutte quelle persone che non spiccicano una parola di italiano
  • Questo blog è incentrato sul tema del Digital Marketing, dunque rimuoviamo tutti quelli che non nutrono interesse per questo argomento

Potrei andare avanti ancora per molto, ma credo possa bastare così. Tanto, ormai, avete capito perfettamente dove voglio andare a parare.

Ciò che desidero che vi sia chiaro è che, per avere un’idea di quali siano le reali dimensioni della propria nicchia d’interesse, è innanzitutto necessario avere ben chiare in mente le caratteristiche del proprio prodotto/servizio. Queste, infatti, ci permettono di identificare il tipo di pubblico al quale dovremo andare a proporlo.

Il pesce più fresco e saporito di Milano

Visto quanto appena detto, vien da sé che io non possa aspettarmi che un mandriano ultrasettantenne di Andria, magari con un livello d’istruzione appena elementare, possa interessarsi a questo blog e ai suoi contenuti.

Quello che mi domando, quindi, è perché l’ipotetico gestore di un ristorante di pesce nel centro di Milano, nel momento in cui andiamo a definire una campagna di sponsorizzazione su Facebook, mi chieda di mostrare le inserzioni anche agli utenti tra i 13 e i 17 anni residenti a San Zenone al Lambro. Che senso ha?

Quante possibilità ci sono che un teenager dell’hinterland milanese possa andare a mangiare in un ristorante costoso e molto distante da casa sua?

Riprendendo il discorso iniziale, quello del ristoratore è il classico caso in cui il cliente è evidentemente annebbiato dalla propria ambizione, cosa che lo porta non solo a ripetere come un disco rotto che il suo pesce è il più fresco e il più saporito di tutta Milano (…), ma anche a buttare un sacco di soldi in inutili promozioni.

Quando le condizioni sono queste, ci sono solo due possibili soluzioni: o si ridimensionano le proprie ambizioni e ci si concentra su un tipo di pubblico realmente raggiungibile, oppure si stravolge la natura della propria impresa.

Advertising o non advertising, non c’è davvero nient’altro che si possa fare.

Il prodotto/servizio perfetto non esiste

Ribadendovi per un’ultima volta che essere ambiziosi è cosa buona e giusta, ma che l’ambizione stessa va adeguatamente gestita e direzionata, vi invito a riflettere e confrontarvi su quali siano le reali possibilità dei vostri progetti imprenditoriali.

Inoltre, ricordatevi che, anche quando saremo certi di aver identificato la nostra nicchia d’interesse e sicuri che la nostra offerta sia cucita su misura, ci sarà sempre e comunque qualcuno a cui non piaceremo o non andremo bene, perché è così che funzionano la vita: non si può piacere a tutti! E lo stesso vale per il mercato.

Il prodotto/servizio perfetto non esiste e non esisterà mai. Accettatelo e basta.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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