Come portare visite al blog coinvolgendo i lettori

Come portare visite al blog coinvolgendo i lettori

Datemi un argomento valido e vi solleverò il blog

Ieri, finito di lavorare ad un nuovo post, ho deciso di fare un piccolo esperimento: ho condiviso su Twitter un mio articolo di qualche tempo fa e, al fine di renderlo ancor più accattivante e coinvolgente, gli ho allegato un’introduzione estremamente personale ed esplicita.

Trascorsi neanche 20 minuti, mi sono quindi spostato su Twitter Analytics per controllare come stesse andando il tweet e, aperta la scheda contenente i dati, mi sono trovato di fronte ad un risultato a dir poco eccezionale: ben 78 interazioni, di cui 47 rappresentate da click sul link.

Twitter Analytics - Interazioni Tweet

Magari alcuni di voi si staranno chiedendo il perché del mio entusiasmo, ma posso garantirvi che, visti i tempi che corrono, riuscire a totalizzare 78 interazioni su Twitter in 20 minuti non è poco.

Così come a non essere pochi sono i 47 click sul link, i quali testimoniano l’interesse degli utenti nell’approfondire l’argomento, da me proposto.

A cosa è dovuto tutto questo successo?

Dati alla mano, penso sia possibile imputare il successo di questo tweet a 3 diversi fattori:

  • L’utilizzo delle Twitter Cards, le quali, grazie all’incorporamento automatico dell’immagine contenuta nella pagina e del suo URL, conferiscono al tweet un aspetto accattivante;
  • L’invito alla discussione, il quale, se caratterizzato da un tono informale e amichevole, funge da calamita, portando l’utente a compiere l’azione richiesta;
  • L’argomento trattato, il quale non solo non richiede alcuna conoscenza pregressa, ma è anche attuale e semplice. Caratteristiche, queste, che lo rendono alla portata di tutti.

Ricordiamoci, quindi, che quando scriviamo non lo facciamo per lo spider di Google, ma per le persone, le quali sono attratte da ciò che sentono più vicino a loro.

Proporsi con fare “umano” genera empatia e fa sì che i lettori si avvicinino al blogger e ai termi da lui proposti, diventando protagonisti di una realtà in cui i pensieri di ognuno hanno un peso.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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7 risposte

  1. Massimo ha detto:

    Grazie per aver postato un esempio pratico e sicuramente utile a ri-stimolare riflessioni sul tema. Ho da poco lanciato un blog di vino e uso twitter quotidianamente, quindi mediterà sul caso che hai condiviso per provare a creare il famoso “engagement”
    L’invito “colorito” secondo me a fatto un’ottima presa sull'”italiano medio”;) e sul pubblico giovane
    Ma le Twitter card come funzionano?
    Bye
    Massimo

    • Simone Bennati ha detto:

      Salve Massimo,

      innanzitutto grazie per aver letto il post. Sono lieto che il caso da me vissuto e riportato sia da lei considerato utile 🙂

      Per quanto riguarda le Twitter Cards, il discorso non è un po’ complesso e nello spazio di un commento non riuscirei di certo a chiarificarle la questione. Ciò che le posso dire è che per questo mio blog, al fine di sfruttare le Twitter Cards, ho ritenuto necessario installare un plug-in WordPress chiamato JM Twitter Cards. Può scaricarlo andando a questo indirizzo:

      https://wordpress.org/plugins/jm-twitter-cards/

      Se invece il suo blog non si basa su piattaforma WordPress, francamente non saprei consigliarla. L’unica cosa che posso fare è rimandarla alla guida ufficiale delle Twitter Cards fornita, ovviamente, da Twitter stesso. Essa è reperibile a questo indirizzo:

      https://dev.twitter.com/cards/overview

      Spero di esserle stato utile.

      Un saluto,
      Bennaker

  2. Cronache Esoteriche ha detto:

    Io sono sempre più confusa, invece.
    Uso pochissimo twitter, non ho il dono della sintesi e quindi…
    Ma ho provato questo mix su facebook, un sacco di volte ed ho avuto sempre uno scarso successo… non riesco a capire dove sbaglio.

    • Simone Bennati ha detto:

      Ciao @cronacheesoteriche:disqus,
      mi piacerebbe poterti dare una risposta, ma sono talmente tanti gli elementi che rendono differente Facebook da Twitter che rischierei concretamente di essere impreciso, se non addirittura di mandarti fuori strada.

      Quello che so è che, per quanto mi riguarda, ho trovato molto più “vogliosi di interagire” gli utenti di Twitter che gli utenti di Facebook, considerando in quest’ultima categoria tanto gli amici quanto i fan delle fanpage che gestisco.

      E’ come se chi sta su Facebook ci sta solo per guardare, mentre chi sta su Twitter ci sta per partecipare. E questa è una sensazione che mi ha sempre accompagnato, sin dagli inizi.

      Non saprei dirti, dunque, come “eccitare gli animi” degli utenti Facebook, se non pubblicando minchiate come vignette pseudo-umoristiche, culi e menate varie. Le stronzate, quelle sì che tirano su Facebook.

      • Cronache Esoteriche ha detto:

        capisco… sapere che non sono i miei articoli “sbagliati” mi consola. Oramai mi sono arresa, in effetti hai ragione, zse su facebook posto per sbaglio una barzellatta tutti rispondono, quando posto un articolo al massimo qualcuno commenta il titolo andando fuori strada…
        Proverò a capire meglio come funziona twitter ed utilizzarlo, grazie infinite.

        • Simone Bennati ha detto:

          Non è mia intenzione portare acqua al mio mulino, ma recentemente ho scritto un post in cui metto a confronto Twitter con Facebook e dal quale emerge che, almeno dal mio punto di vista, Twitter sia in netto vantaggio per almeno 3 motivi.

          Il primo punto potrebbe aiutarti a capire qual è la differenza tra un utente di Facebook e un utente di Twitter.

          Te lo linko, dunque. Poi, se ti va, gli dai un’occhiata: https://bennaker.com/twitter-meglio-facebook/

          Lieto di esserti stato d’aiuto 🙂

          Buona serata!

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