Come creare un profilo Twitter aziendale coi controcazzi

Come creare un profilo Twitter aziendale figo ed efficace

Va bene Facebook, ma mica c’è solo lui!

Quando si parla di social network e business, la prima piattaforma a venire in mente non può che essere Facebook. Il giocattolo di Mark Zuckerberg, infatti, oltre ad essere il social più diffuso al mondo, è anche quello che offre il maggior numero di strumenti utili a promuovere la propria attività. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità di aprire una pagina aziendale, nonché a quella di fare advertisting direttamente all’interno della piattaforma.

Chiarite quali siano le possibilità offerte dal Re dei social network, non bisogna comunque dimenticarsi che Facebook non è l’unica piattaforma social esistente, così come non è l’unica sulla quale un’azienda o un professionista desideroso di promuoversi può puntare.

Twitter, LinkedIn, Google+ e Pinterest sono anch’esse realtà che, se sfruttate nel modo giusto, possono portare a risultati notevoli: tutto sta nel modo in cui ci si presenta, nonché all’uso che si fa degli strumenti messi a disposizione degli utenti iscritti.

In questo post intendo focalizzare l’attenzione su Twitter e ciò che vederemo sarà come impostare la grafica e i contenuti del profilo della propria azienda. Il nostro obiettivo, dunque, sarà quello di far sì che, una volta personalizzato, tale profilo si affianchi con coerenza alle risorse online delle quali ormai ogni azienda dispone, quali il sito internet e la pagina Facebook.

Personalizzazione del profilo Twitter in 3, 2, 1…

Per questioni di comodità, affronterò l’argomento dividendolo in due parti: Grafica e Contenuti, a loro volta suddivise in molteplici sotto-sezioni. Il cammino è semplice, ma piuttosto lungo.

Cominciamo dunque con la grafica.

L’aspetto grafico

In generale:

Le risorse social aziendali, dalla pagina Facebook al profilo Twitter, è bene che si rifacciano alla linea grafica che già rappresenta l’azienda nel materiale promozionale classico (brochure, depliant, etc.) e nelle risorse online (il sito internet).

Se, ad esempio, il bordeaux è da sempre uno di quei colori atti a rappresentare il vostro marchio, arrendetevi all’idea di dovergli trovare un ruolo anche all’interno del profilo Twitter.

Questo servirà a trasmettere all’utente/cliente un senso di continuità, ovvero a creare una coerenza visiva tra quella che è l’immagine dell’azienda fuori da Twitter e il profilo creato.

Stabilito questo, vediamo quali sono gli elementi grafici fondamentali di un profilo Twitter, ovvero: la foto del profilo, la foto dell’intestazione e il colore del tema.

La foto del profilo

Dò per scontato che sappiate di quale area del profilo sto parlando, così come dò per scontato che sappiate anche come andarla a modificare. Nel caso in cui invece entrambe le cose dovessero sfuggirvi, vi rimando al semprecaro Centro Assistenza di Twitter.

Inutile che mi soffermi sullo spiegare quanto sia importante la foto del profilo su Twitter: che vi siate iscritti per rappresentare voi stessi o vi troviate sulla piattaforma allo scopo di promuovere la vostra azienda, capirete ben presto che la foto del profilo è la prima cosa che gli utenti vanno a guardare ed è quindi estremamente importante che la vostra azienda sia pienamente identificabile già attraverso di essa.

Al fine di ottenere tale risultato, il metodo più efficace e semplice è quello di utilizzare come foto del profilo il logo aziendale, stando bene attenti al fato che l’immagine scelta rispetti i parametri richiesti, ovvero:

  • Sia di formato quadrato
  • Abbia una dimensione pari o superiore ai 400×400 pixel
  • L’estensione del file sia JPG, GIF o PNG

Non provate ad utilizzare immagini dal formato rettangolare o dalle dimensioni inferiori a quelle indicate: ne otterreste una foto del profilo semplicemente inguardabile.

Se non ci capite nulla di grafica e quindi non sapete come adeguare il logo della vostra azienda alle richieste di Twitter, fate realizzare un’immagine ad hoc da chi di grafica invece ne capisce.

Meglio affidare un lavoro del genere ad un professionista, piuttosto che mettersi in testa di poter fare da soli, tirando così fuori delle clamorose merdate.

La foto dell’intestazione

Per quanto la foto dell’intestazione sia un elemento meno importante della foto del profilo, sfruttarla al meglio non può che migliorare il feeling tra l’utente e il vostro marchio.

Anche in questo caso, però, ci sono precisi parametri da rispettare:

  • L’immagine deve essere di formato rettangolare
  • Le dimensioni ideali sono di 1500×500 pixel (quindi più larga che alta)
  • L’estensione del file deve essere JPG, GIF o PNG

Occupando l’immagine di intestazione un’area molto vasta, spesso si tende a piazzarci una fotografia in alta qualità o magari una composizione grafica realizzata ad hoc.

Il mio consiglio è quello di sfruttare quest’area in modo che, pur essendo destinata alla visualizzazione di un’immagine, essa riporti comunque informazioni utili all’utente.

Per capire cosa intendo, date un’occhiata al profilo dell’amico Marko Morciano.

Una cosa da NON fare assolutamente è utilizzare la stessa immagine come foto del profilo e foto dell’intestazione, in quanto questo creerebbe una inutile e fastidiosa ridondanza.

Il colore del tema

Questo terzo ed ultimo elemento è da molti assai poco considerato, ma io trovo che sia doveroso soffermarsi anche su di esso se si vuole favorire la coerenza visiva di cui parlavamo.

Tramite la voce Colore del Tema, leggermente più nascosta rispetto alle due appena viste, è possibile scegliere il colore di tutto ciò che sarà cliccabile sul nostro profilo, ovvero di tutti i link.

Se nel sito della vostra azienda i link sono di colore blu, lo stesso blu andrà quindi impostato come Colore del Tema del profilo Twitter, creando così continuità tra le due risorse.

Un profilo dal quale prendere esempio

Visto che un esempio, così come un’immagine, vale più di 1.000 parole, sono andato a cercare un profilo Twitter che ben rispecchiasse le caratteritische delle quali abbiamo parlato.

Tra i profili che ho vagliato, in termini di coerenza visiva e di correttenza nell’uso degli elementi grafici, quello che mi ha più soddisfatto è senza dubbio il profilo Twitter di Fiat.

Profilo Twitter Fiat

In esso, come potete vedere:

  • Il marchio è stato utilizzato come foto del profilo
  • La foto dell’intestazione contiene sì un’immagine, ma non è solo una fotografia, bensì un mix di elementi grafici e testuali utili a fornire specifiche informazioni all’utente
  • Il rosso dei link è lo stesso utilizzato per i link nel sito del marchio

Un lavoro fatto bene, dunque, il quale fa sì che l’utente atterrato sul profilo capisca subito che quello che sta visionando è proprio il profilo Twitter ufficiale di Fiat.

I contenuti

Come tutti sappiamo, Twitter limita il numero di caratteri utilizzabili nel singolo tweet a 140.

Tale soglia non è comunque l’unica imposta dalla piattaforma: anche in fase di compilazione del profilo, infatti, Twitter si dimostra avaro e costringe l’utente ad essere più che stringato.

Possedere un’efficace capacità di sintesi, dunque, è più che essenziale.

In questo capitolo vedremo quindi come sfruttare al meglio le aree del profilo destinate al contenuto testuale, ovvero la bio e le voci Sito Web e Posizione.

La bio

Partiamo da questo presupposto: la bio è il nostro biglietto da visita.

Così come la foto del profilo è la prima cosa che gli utenti guardano, la biografia (per gli amici “bio”) è la prima cosa che leggono. E’ dunque fondamentale che in essa siano presenti tutti quegli elementi utili a far capire all’utente chi siete, cosa fate e come lo fate.

Al fine di raggiungere tale obiettivo, Twitter mette a disposizione dell’utente ben 160 caratteri, i quali devono essere sfruttati nel miglior modo possibile, ovvero producendo un testo che sia esaustivo, lineare e libero da informazioni inutili.

Sprecare la bio di Twitter, specie se si parla del profilo di un’azienda, è un peccato mortale!

Prima di passare alla stesura vera e propria, dunque, il mio consiglio è quello di porsi delle domande semplici ma fondamentali, quali ad esempio:

  • In quale settore opera la mia azienda?
  • Che tipo di prodotti e/o servizi offre?
  • Qual è il target al quale si riferisce?
  • Quali sono i valori che intende trasmettere ai suoi clienti (presenti e futuri)?
  • Cosa rende la mia azienda diversa dalle altre?

E’ sufficiente rispondere a queste 5 domande per avere a disposizione un discreto numero di concetti e dati dai quali partire. Il resto, signori, è in mano alla vostra creatività.

Cose da fare e cose da non fare

Prima di mostrarvi alcuni esempi di biografie aziendali ben strutturate, permettetemi di elencarvi alcune regole da seguire in fase di stesura della bio. Si tratta di indicazioni puramente personali, ma sono certo che seguirle non vi danneggerà, anzi.

E quindi:

  • Curate l’italiano, la punteggiatura e la formattazione del testo
  • Non esagerate con gli hashtag: inseritene massimo 2 o 3 e che siano significativi
  • Non utilizzate le emoji (faccine): apparireste come dei bimbiminkia
  • Avete 160 caratteri a disposizione, ma non dovete per forza sfruttarli tutti
  • Non siate troppo tecnici: Twitter è un social aperto a tutti, quindi non solo a gente del vostro settore. Essere troppo tecnici genera confusione e allontana l’utente dal vostro marchio

Rispettate questi 5 punti e, leggendo la vostra bio, nessuno si farà male.

Biografie dalle quali prendere spunto

Eccovi 4 bio di Twitter che, a parte qualche piccola sbavatura, reputo ben fatte:

Ho scelto 4 profili legati ad aziende che operano in settori diversi proprio per farvi vedere come, una volta raggiunto il giusto equilibrio tra esaustività, chiarezza e, perché no?, ironia, sia assolutamente possibile trasmettere la propria identità aziendale attraverso la bio.

Posizione e Sito Web

Ora che abbiamo lavorato sulla grafica e strutturato la bio, non ci rimane che curare gli ultimi dettagli del nostro nuovo profilo Twitter aziendale.

Nel caso specifico, i dettagli in questione sono tutt’altro che trascurabili, in quanto permettono all’utente che è venuto a farvi visita di:

  • Identificare la collocazione geografica della vostra azienda (voce “Posizione”)
  • Raggiungere quella che è la risorsa web aziendale per eccellenza: il sito (voce “Sito Web”)

Non credo ci sia bisogno di spiegarvi cosa si debba scrivere in questi campi, quindi confido sul fatto che non sarete così folli da utilizzare questi spazi per scrivere minchiate o linkare Google.

Tadaaa! (Trombette di Windows 3.1)

Il vostro profilo Twitter aziendale è finalmente pronto!

Se avete seguito passo passo le mie indicazioni, in questo momento dovreste avere sotto gli occhi un profilo Twitter aziendale quantomeno gradevole, nonché coerente con quella che è l’immagine della vostra azienda.

Vien da sé che, non essendoci delle regole prestabilite in merito alla personalizzazione del profilo, non sia possibile definire in senso assoluto cosa sia giusto fare e cosa no.

Se avrete fatto un buon lavoro, dunque, lo scoprirete solo grazie al feedback degli utenti.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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Una risposta

  1. Federica ha detto:

    Molto utile questo articolo,
    Pieno di indicazioni importanti,
    Io stavo leggendo Anche qui http://www.diaadv.it/it/twitter-aziendale/

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