Fare i numeri su Twitter utilizzando i contenuti degli altri

Fare i numeri su twitter utilizzando i contenuti degli altri

Condividere o vampirizzare?

Ultimamente mi trovo spesso a parlare di come vengono utilizzati i contenuti altrui sui Social Network. Un uso portato spesso e volentieri avanti in modo selvaggio e privo di regole, tanto da poter parlare, quantomeno nei casi più sfacciati ed estremi, di un vero e proprio “vampirismo mediatico” messo in atto da alcuni utenti.

Tutti conosciamo la differenza che passa tra la condivisione di un contenuto e il suo appropriamento indebito. Io stesso, qualche tempo fa, scrissi un post in cui illustravo quello che, a mio parere, è il modo giusto di condividere un contenuto su Twitter. Un modo che ha come principio fondamentale il pieno rispetto dell’identità dell’autore del contenuto.

Per comprendere a pieno le dinamiche del fenomeno del plagio sui Social Network vi consiglio di leggere quanto scritto da Ivana De Innocentis, founder di Brands Invasion, in questo suo post.

Da Twitter a Facebook: il “furto” è cross-platform

Spacciare come proprio un contenuto realizzato da altri è una pratica infame che, in larga parte, trova il suo ambiente ideale su Facebook.

Pensiamo, ad esempio, a tutte quelle volte in cui ci siamo trovati di fronte ad una battuta esilarante, magari pubblicata sotto forma d’immagine da una fanpage, senza poter capire se si trattasse di un prodotto originale o di un becero copia/incolla.

Io stesso, grazie all’ormai famigerato tweet su Umberto Tozzi, ho trovato pubblicata la mia battuta da innumerevoli fanpages e senza mai uno straccio di riferimento al tweet originale o alla mia persona. Cosa che, posso assicurarvelo, non fu affatto piacevole.

Si può fare!

L’intento di questo post è di farvi vedere come è possibile fare i numeri (visualizzazioni, retweet, etc.) utilizzando i contenuti di altri, ma rispettandone comunque la paternità.

Giusto ieri, infatti, dopo essermi imbattuto in un’immagine divertentissima pubblicata da una fanpage e riguardante i risultati del referendum in Scozia, mi sono preso la briga di farla mia e di condividerla su Twitter, certo che avrebbe riscosso un discreto successo.

I risultati sono stati eccezionali e, dati alla mano, vi mostrerò che non sono stato l’unico a goderne.

Mai ‘na gioia

L’immagine di cui sto parlando, tratta dalla fanpage di Arfio Marchini, è questa:

Mai 'na gioia

Come l’ho vista, sono scoppiato a ridere e mi sono detto “Proviamo a vedere che succede se la condivido su Twitter”.

Di lì a poco ho confezionato il tweet, il quale includeva non solo l’immagine in sé, ma anche una personale introduzione e un link alla fonte, ovvero alla fanpage di cui sopra.

Twitter - Mai 'na gioia

Non vi nego che nei minuti immediatamente successivi alla pubblicazione cominciarono a fioccare retweet e stelline. Il mio telefono sembrava essere letteralmente impazzito.

Bella pe’ tutti

Attraverso Twitter Analytics ho monitorato la situazione per tutto il giorno ed ora, a poco meno di 24 ore dal lancio del tweet, i risultati sono i seguenti:

Twitter Analytics - Risultati del tweet "Mai 'na gioia"

5.557 visualizzazioni. 73 retweet. 61 preferiti.

Numeri da capogiro per uno che, come me, non raggiunge neanche i 3.000 follower.

Eppure non sono questi i valori più interessanti. E’ in quei 66 click del link che ho concentrato la mia attenzione. Sì perché stanno a significare che 66 utenti hanno scelto di andare a vedere il post nel suo formato originale.

Ovvero che 66 dei visitatori approdati in quella fanpage nelle ultime 24h provengono dal mio tweet. Tutte visite che, se io non avessi messo il link, non ci sarebbero state.

Ho dunque portato valore a chi questa immagine l’ha realizzata e condivisa per primo, tenendo per me i vantaggi derivanti dalle visualizzazioni, dai retweet e dalle stelline.

Mi sembra uno scambio equo e per niente difficile da realizzare, no?

Una condivisione sana e rispettosa porta beneficio a tutti.


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Simone Bennati

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