Tempo e lavoro sono preziosi: fuggi dalle idee e abbraccia i progetti

Il tuo tempo e il tuo lavoro sono preziosi - fuggi dalle idee e punta ai progetti

Idee? No, grazie. Preferisco i progetti

Quando mi chiedono quale sia la proporzione tra le idee che mi vengono proposte e quelle su cui poi effettivamente lavoro, rispondo sempre che è di 10 a 1. Nel senso che, su un totale di 10 idee presentate, solo una merita di essere considerata.

È sufficiente dare un’occhiata alla mia casella email per notare la differenza tra la quantità di messaggi contenenti proposte, desideri o iniziative e quelli a cui rispondo con un: “Ok, parliamone meglio e vediamo cosa possiamo fare!”.

A volte una collaborazione non si concretizza perché non c’è la giusta intesa tra le parti; altre, invece, il motivo è ben più banale. Così banale da poterlo sintetizzare in un’unica frase: mancanza di reale necessità, motivazione e consapevolezza.

Tradotto in parole semplici, se non si ha veramente bisogno di qualcosa, né si ha la minima idea di cosa sia necessario fare per ottenerlo, allora non ci si attiverà mai.

Questo, in buona sostanza, il motivo per cui, da un lato, tendo a fuggire dalle idee, mentre dall’altro mi rendo disponibile ad abbracciare i progetti.

Tra le une e gli altri, infatti, c’è un abisso.

La triste storia del Sig. Nonloso

Come ovvio, quando un individuo si rivolge a un professionista, lo fa perché non dispone delle competenze utili a raggiungere un determinato obiettivo.

Avete, però, idea di quanto tempo ci voglia per discutere un’idea o un progetto?

In ambito digital, ad esempio, molti di quelli che contattano agenzie e freelancer affermando di voler aprire i canali social della propria azienda o farsi pubblicità su Google, in realtà non sentono alcun bisogno di farlo. A spingerli, infatti, è solo l’aver letto o sentito da qualche parte che certe cose bisogna farle. Punto e basta.

Immaginate, quindi, quanto possa essere elevato per un professionista del digitale il rischio di ritrovarsi invischiato in uno scambio come questo:

– Salve, mi era venuta l’idea di fare il sito della mia azienda
– Ok, va benissimo. A cosa dovrebbe servirle questo sito?
– Mah, non lo so… A vendere, forse
– Vorrebbe vendere i suoi prodotti online o solo avere una presenza sul Web?
– Tutte e due le cose, credo. Però non lo so…
– Mi perdoni, non riesco a seguirla. Cos’è che non sa?
– Cioè, io avevo questa idea, no? Faccio il sito, poi magari ci vendo pure. No?
– Ok, chiaro. Per quando lo vorrebbe pronto il suo sito?
– Eh, boh. Settembre? O forse è meglio ottobre? Per domani si potrebbe?
– Dipende dagli obiettivi che vuole raggiungere e il tempo a sua disposizione
– Vabbè, ma io che ne so? Scusi…
– Lei non sa quali risultati vorrebbe ottenere e quali sono le sue scadenze?
– Ma il sito non è una cosa mi serve proprio, ecco. Dovrei farlo, così…
– Mh. E questo ‘dovere’ di cui mi parla da dove ha origine?
– Mah, niente… M’era venuta st’idea, poi ho letto cose… Quindi sò venuto a sentì
– Capisco. A budget come siamo messi?
– Prego? Mio figlio ha la PS4, ma la usa solo quando va dalla nonna
– Non mi ha capito. Quanto è disposto a spendere per la costruzione di questo sito?
– Ah, non lo so! Me lo dica lei. Io non lo so quanto costa fare un sito
– Le ho chiesto una cosa diversa: al massimo, quanto è disposto a sborsare?
– Non lo so, non lo so… Quanto serve? Poco, comunque. Poco. Tipo dieci
– Dieci cosa? Euro? Dollari? Sesterzi?
– Mah, non lo so. Dieci. Venti, toh! Massimo venti, ma pure trenta, insomma…
– Trenta, eh? Ok. E Facebook?
– Ah, sì, sì! Facebook lo voglio, eh. Nel sito me lo deve mettere. Assolutamente!
– Certo, capisco cosa intende. Anche io ho voluto Facebook dentro al mio sito
– Eh, vede? È importante. Lo so persino io che non ci capisco niente!
– Allora, facciamo così: visto che lei ha avuto l’idea di fare il sito, ma non sa a cosa le dovrebbe servire, non sa entro quanto vorrebbe che fosse pronto e non sa neanche qual è il suo budget, però sa che dentro ci vuole Facebook, questo è il numero di Mark Zuckerberg. Lo chiami e gli dica che la mando io. Vedrà che, se il sito glielo fa direttamente lui, le costerà anche di meno
– Ah, fantastico! Grazie. Lo chiamo immediatamente!
– Di nulla, si figuri. E me lo saluti tanto, eh!

Io l’ho buttata sul ridere, ma immaginate se un dialogo del genere si fosse sviluppato via email. Altro che le lettere di San Paolo apostolo ai Corinzi…

Tempo e lavoro sono beni preziosi

Spesso, parlando del mondo della comunicazione digitale, ricorro all’espressione legittima ignoranza, la quale identifica la comprensibile e ancor più perdonabile impreparazione che accomuna coloro che non appartengono al settore.

Se, però, in fase di definizione di un progetto di lavoro, mancano addirittura gli elementi base (obiettivi, budget, scadenze, etc.), allora è del tutto inutile parlarne.

Nel dialogo che abbiamo visto, ad esempio, c’è un’idea, quella di fare il sito, ma non c’è un budget, non c’è una tempistica, non c’è un obiettivo e non c’è nemmeno una reale esigenza a monte della richiesta stessa.

È come se io andassi dal medico e gli dicessi: “Dottò, forse ho qualcosa. Non so cosa, ma forse ho qualcosa. Non mi fa male niente, eh, ma sa… Veda lei, insomma. Poi mi dice che medicine devo prendere e mi fa la ricetta. Magari, però, mi segni i generici”.

Cosa potrebbe rispondermi il mio medico, se non: “Che cazzo sei venuto a fare?”

È questo ciò che distingue le idee dai progetti: le idee sono spesso e volentieri campate in aria e non tengono conto del lato pratico delle cose; i progetti, invece, sono in gran parte già chiari nella mente di chi li propone.

“Voglio fare un sito eCommerce, mi serve entro la fine dell’anno, ho un budget di 15.000€ e il mio obiettivo è quello di vendere soprattutto in Francia. Possiamo parlarne?”

Questo è il modo in cui ci si presenta di fronte a un professionista. Un modo che richiede preparazione, perché dall’altra parte c’è qualcuno che sta spendendo il proprio tempo nell’ascoltare il prossimo, quindi bisogna averne rispetto.

Se qualcuno si presenta da voi con delle idee vaghe, a meno che non abbiate una scorta infinita di pazienza, lasciate stare. Rischiereste solo di essere risucchiati in un buco nero fatto di chiacchiere inutili, il quale vi porterà via tempo ed energia.

“Guardi, risentiamoci quando avrà le idee più chiare”. Segnatevi questa frase, perché vi salverà la vita in molte, moltissime occasioni. Specie se avete a che fare con le PMI.

Alla prossima!


Se ti è piaciuto questo post, condividilo sui Social e iscriviti alla newsletter!

Simone Bennati

Potrebbero interessarti anche...

Questo sito utilizza cookies indispensabili per il suo funzionamento. Cliccando Accetta, autorizzi l'uso di tutti i cookies.