Niente trasparenza? Niente fiducia!

Niente trasparenza? Niente fiducia!

WE WANT YOU!

Alcuni settimane fa, durante una delle tante mattinate passate a scrivere, mi ha contattato un’azienda italiana operante nel settore dell’influencer marketing, ovvero una di quelle che si occupano di far incontrare i brand con i blogger e i personaggi più influenti del web.

Obiettivo del contatto era quello di convincermi ad iscrivere bennaker.com alla piattaforma da loro gestita, in quanto in linea con alcune delle campagne promozionali attualmente in essere.

Incuriosito dalla cosa, mi sono preso l’intero weekend per studiarmi la situazione e decidere, quindi, se accettare o meno l’inaspettato invito.

L’analisi, il dubbio e la spiazzante risposta

Nonostante l’ottima presentazione, durante la mia analisi sono comunque emersi alcuni elementi non proprio rassicuranti. Tra tutti, il fatto che, a differenza del resto, i termini e le condizioni delle campagne promozionali fossero redatti esclusivamente in lingua inglese.

Per quanto io possa “masticarlo”, infatti, l’inglese non è comunque la mia lingua madre e l’idea che in un futuro avrei potuto fraintendere “le regole del gioco” mi preoccupava non poco.

Trascorso il weekend e terminata l’analisi, ho quindi scritto al mio contatto per esprimergli le mie perplessità, nonché per richiedere la versione in lingua italiana dei termini e delle condizioni.

La risposta non si fece attendere a lungo e fu la seguente: “La nostra nasce come piattaforma globale e quindi la traduzione è disponibile solo in lingua inglese.

Splendidamente spiazzante, non è vero?

La lontananza è come il vento, ma la trasparenza no

Al fine di comprendere l’assurdità di tale risposta, è necessario considerare questi 3 fattori:

  • L’azienda, come ho detto, è italiana;
  • La persona che mi ha contattato parlava italiano;
  • Su bennaker.com scrivo in lingua italiana, ovvero la stessa che avrei dovuto adottare se avessi accettato di iscrivermi alla piattaforma (cosa che, ovviamente, non ho più fatto).

Indi per cui, per quale motivo i termini e le condizioni non dovrebbero essere in italiano?

A prescindere dal livello di preparazione del singolo, dovrebbe essere nell’interesse di un’azienda assicurarsi che coloro che prendono parte ad un’attività abbiano ben chiare le regole del gioco, specie quando si parla di soldi.

Il negare questa possibilità rappresenta, dal mio punto di vista, una totale mancanza di trasparenza, la quale non può che portare (come nel mio caso) ad una profonda sfiducia.

E inoltre, per quale motivo un servizio che si definisce “globale” dovrebbe prendere in considerazione la sola lingua inglese? Facebook è solo in inglese? Il sito della Apple lo è?

Un ragionamento, il loro, che mi sfugge totalmente e che mi auguro non vi appartenga.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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6 risposte

  1. La Marchesa ha detto:

    Per me sei stato grandioso.. con la scusa che ti stanno offrendo un'occasione, non si degnano di tradurre il contratto? E' malafede o arroganza appunto, se questo era il buongiorno, prima o poi altri casini ne sarebbero venuti…

  2. Simone Bennati ha detto:

    Ciao Marchesa,
    francamente non saprei da una spiegazione a questo tipo di scelta da parte dell'azienda in questione. Quello che so è che, almeno personalmente, considero il mettere nelle condizioni di poter operare in tranquillità qualcuno di cui si ricerca la collaborazione un "istinto naturale". Magari sono anacronistico in questo, ma sinceramente non mi sento di cambiare.

    Arriveranno altre occasioni, ne sono certo.

    Un saluto e grazie per aver letto e commentato 🙂

  3. Antonella Dorati ha detto:

    Secondo me hai fatto bene a tirarti indietro. Dalla tua descrizione non mi sembrano seri. E neanche preparati. Il web è pieno di cialtroni… Ne ho incontrato anche io qualcuno, prima o poi mi dovrò decidere a raccontare la mia esperienza

  4. Mari ha detto:

    Volevano fare i fighi, secondo me, mettendo il regolamento solo in inglese. A qualcuno può sembrare una figata internescional, per altri, come te, un esempio di poraccitudine non indifferente. Bravo.

    • Simone Bennati ha detto:

      Ciao @disqus_ENdXr4ibxw:disqus,
      quella del “voler fare i fighi” è esattamente l’impressione che ho avuto anche io. Non vedo altra ragione per fare una scelta del genere…

      Vabbè, se così fosse, contenti (e fighi) loro, contenti tutti.

      Grazie per aver letto e commentato :*

  5. Simone Bennati ha detto:

    Buongiorno Antonella,
    ovviamente sono un po' dispiaciuto per non essere entrato all'interno di un circuito nel quale, stando a quanto ho potuto vedere, "bazzicano" molti di quelli che conosco e che si occupano di social media e materie affini. Forse mi sono attaccato ad un cruccio, ma l'essere puntiglioso mi ha salvato le chiappe diverse volte in vita mia, e quindi…

    Andiamo avanti comunque 🙂

    Grazie per essere passata :*

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