Quali sono gli utenti più detestati di Twitter?
Tutto il Twitter è paese
Per quanto le voci inerenti l’imminente morte di Twitter continuino a rincorrersi e a sovrapporsi, va comunque ricordato che ad oggi la piattaforma conta circa 307 milioni di utenti attivi al mese.
Un mondo tutt’altro che deserto, nel quale ogni utente definisce la propria immagine a colpi di tweet, ovvero condividendo ciò che più gli interessa o che comunque ritiene vada condiviso.
E’ proprio l’uso che il singolo utente fa di Twitter a determinare la sua collocazione all’interno della galassia di categorie nelle quali la comunità (informalmente parlando) è suddivisa.
All’interno del social network capitanato da Jack Dorsey, infatti, è piuttosto facile notare come utenti che condividono i medesimi interessi tendano anche ad approcciare alla piattaforma nel medesimo modo, dando così involontariamente origine a delle vere e proprie immagini stereotipate (i poeti del Twitter, i complottisti, i morti di figa, etc.), le quali vengono rievocate ogniqualvolta si intende classificare un utente in base alla sua attività sulla piattaforma.
Partendo da questo concetto, ho voluto fare un sondaggio trai miei contatti e ho chiesto quale, tra le 4 categorie da me proposte e che ora vedremo, fosse quella che detestavano di più.
Ammetto di averlo fatto per gioco, ma il risultato mi ha comunque lasciato spiazzato…
La gente non sta bene, ma in modo diverso
Prima di passare al sondaggio ed ai suoi risultati, permettetemi di descrivervi brevemente le 4 categorie che ho scelto, ovvero: i morti di figa, i poeti del Twitter, i complottisti e i bimbiminkia.
I morti di figa
Non esiste contesto reale o digitale in cui qualcuno non si infili solo ed esclusivamente perché mosso da un unico, grande, intramontabile obiettivo: quello di trovare da scopare.
E’ in questa direzione che si muovo i cosiddetti “morti di figa”, i quali non perdono occasione per twittare un apprezzamento o anche solo un saluto galante a colei che hanno preso di mira.
I più aggressivi ed estremi arrivano anche a tempestare di messaggi privati la vittima designata, superando così la sottile linea rossa che divide il comportamento fastidioso dalla molestia.
I poeti del Twitter
Il fatto che i social network siano a disposizione di tutti e permettano al singolo utente di arrivare ovunque, ha fatto che sì che tanta gente decidesse di utilizzarli per mettersi in mostra, magari mettendo in primo piano le proprie passioni, abilità e competenze.
Quella per la poesia è una passione comune a molti e Twitter, grazie al limite dei 140 caratteri, si presenta come il contesto digitale ideale attraverso il quale veicolarla.
Questo è molto probabilmente quello che devono aver pensato anche i cosiddetti “poeti del Twitter”, ovvero tutti quei novelli Ungaretti che, magari convinti di avere un certo talento, intasano la timeline con tweet pseudo-poetici e aberrazioni filosofiche di ogni genere.
I complottisti
Veniamo ora ai complottisti, ovvero quelli che del complotto hanno fatto una filosofia di vita e che vedono dietro ad ogni fenomeno politico, economico, sociale o naturale che sia, l’ombra di una o più organizzazioni oscure e potentissime, le quali lavorano da secoli per renderci schiavi.
Dalle scie chimiche ai rettiliani, passando per l’11 settembre e lo sbarco sulla luna, i complottisti diffondono sui social network le loro inquietanti e macchinose teorie, le quali spesso e volentieri non fanno altro che suscitare l’ilarità di coloro che si imbattono in esse.
I bimbiminkia
Credo che ormai quella del bimbominkia sia un’immagine chiara ai più…
Selfie con la bocca a culo di gallina; messaggi in cui il “ch” è sostituito dalla “k”; una passione sfrenata per One Direction, Justine Bieber e youtubers decerebrati (ma col portafogli gonfio)…
Avete presente, no? I bimbiminkia!
And the winner is…
Ora che vi ho illustrato le caratteristiche delle 4 categorie di utenti prese in considerazione, possiamo tornare al sondaggio.
Ebbene, tutto mi aspettavo, tranne che trovarmi di fronte ad un ex aequo…
Come potete vedere, bimbiminkia e poeti del Twitter hanno ottenuto entrambi il 29% dei voti, conquistandosi così il titolo di categorie più detestate di Twitter.
Un risultato giunto dopo quello che non esito a definire un estenuante testa a testa. Nel corso delle 24 ore durante le quali si sono svolte le votazioni, infatti, ognuna delle 4 categorie si è posizionata per un breve periodo in testa alla classifica, lasciando poi il posto ad una delle altre.
Una lotta fino all’ultimo voto, la quale ha presentato anche un’altra interessante caratteristica: nessuno mi ha chiesto di spiegargli il significato delle categorie che avevo scelto. Tutti sapevano chi fossero i morti di figa, i poeti del Twitter, i bimbiminkia e i complottisti.
Sintomo, questo, del fatto che chi vive pienamente il social acquisisce una certa consapevolezza delle dinamiche e dei fenomeni che lo governano, nonché un certo vocabolario.
Alla prossima!
Immagine di copertina tratta da howdesign.com
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