Non solo Facebook e Twitter: i fake sono anche su LinkedIn

Non solo Facebook e Twitter: i fake sono anche su LinkedIn

Co ‘sta pioggia e co ‘sto vento…

Se come me siete degli assidui ed attenti frequentatori delle piattaforme social, sono certo che ormai avrete fatto l’abitudine ai profili fake, specie a quelli presenti su Facebook e Twitter.

Per quanto le piattaforme si sforzino, infatti, quello delle false identità online è comunque un fenomeno difficile da arginare. I controlli a tappeto e i meccanismi di prevenzione servono a poco: un utente mediamente scaltro riesce comunque a farla franca.

Giusto l’altro giorno, dopo aver scritto delle novità riguardanti i fakebot di Twitter, ho trovato nella mia casella di posta una mail piuttosto interessante. Una mail inviatami da LinkedIn, la quale mi informava dell’invito a collegarci da parte di un utente.

Indovinate un po’? A mandarmelo era un profilo fake!

Il primo fake che abbia mai incontrato su LinkedIn.

Elena “Figa Spaziale” Ergova

Questo il nome della tipa che, almeno teoricamente, mi avrebbe invitato a stringere amicizia su LinkedIn. E questa qui sotto è la mail di notifica inviatami della piattaforma.

L'invito di Elena Ergova a connetterci su LinkedIn

Da quando ho intensificato la promozione del blog ricevo un sacco di inviti su Linkedin, ma nessuno di essi ha mai presentato 3 elementi che riscontro in quello di Elena e che mi hanno messo in guardia, ovvero:

  • Il cognome di Elena (Ergova) è evidentemente di origine straniera. Il suo in particolare mi fa pensare all’Europa dell’est. Il fatto è che nessun lavoro o interesse, blog compreso, mi ha mai portato ad avere a che fare con quelle zone, né con persone provenienti dalle stesse.
  • Il settore in cui Elena dichiara di operare professionalmente mi è totalmente estraneo. Mi basta guardarmi allo specchio per realizzare che sono l’essere più lontano che ci sia dal concetto di “cura e benessere”, nonché da quello di “odontologia estetica”.
  • La foto del profilo utilizzata da Elena la ritrae in una posa atipica per una piattaforma come LinkedIn. Una foto del genere, atta a mettere in luce la fisicità della ragazza, te l’aspetti su Facebook o su Instagram… Di certo non su LinkedIn!

Anche se questi 3 elementi sarebbero bastati da soli a classificare il profilo come fake, ho voluto comunque fare la prova del 9. Ho quindi preso la foto di Elena e l’ho cercata su Google attraverso la funzione di ricerca inversa delle immagini.

Il risultato ottenuto ha posto fine ai miei dubbi: la ragazza ritratta nella foto del profilo di Elena Ergova è in realtà Alena Shishkova, fotomodella russa, arrivata 2° a Miss Russia 2012.

Una vera Figa Spaziale…

Alena Shishkova

Perché creare un profilo fake su LinkedIn?

Il motivo principale è il solito: i dati. I nostri dati.

Molti di noi spesso se ne dimenticano, altri invece non se ne rendono proprio conto, ma le informazioni che quotidianamente inseriamo nei nostri profili social, indipendentemente da quale sia la piattaforma, sono oro per i reparti di marketing delle aziende.

Creare un profilo fake accattivante è una delle tecniche più semplici messe in atto da coloro che si occupano della raccolta di dati. E più il profilo è accattivante, meglio è! Chi, infatti, negherebbe mai l’amicizia a una tipa con le sembianze Alena Shishkova?

Vi lascio al profilo LinkedIn di Elena Ergova, certo del fatto che vi farete un sacco di risate.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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