Google Disavow Tool: come funziona il rifiuto dei backlink
Cos’è la Negative SEO e perché quelli che la praticano dovrebbero morire male
Con l’espressione “Negative SEO” si intende quel complesso insieme di pratiche SEO utili a danneggiare il ranking di un sito, ovvero a peggiorare il suo posizionamento su Google.
Ovviamente nessun SEO Specialist si sognerebbe mai di affossare il posizionamento del proprio sito, ma magari quello di un diretto concorrente sì… Ecco, quindi, che la Negative SEO si configura come una di quelle attività (malevole e ad alto rischio) utili a “far fuori la concorrenza”.
Tra i tanti modi in cui è possibile danneggiare il ranking di un competitor, uno dei più efficaci consiste nel piazzare dei link che rimandino al suo sito all’interno di siti di bassa qualità.
Questo fa sì che Google assegni al sito della vittima un punteggio negativo, il quale influirà sul ranking del sito e, di conseguenza, sul suo posizionamento nella SERP di Google.
Una gran bella bastardata, vero?
Google Search Console e il Disavow Tool
Giorni fa, mentre scorrevo la sezione “Link che rimandano al tuo sito” di Google Search Console, ho notato che alcuni dei link riferiti a questo blog erano ospitati su siti non troppo convincenti…
Una volta atterrato sugli stessi, mi sono accorto che tali link erano inseriti all’interno di commenti SPAM o pagine la cui struttura era stata evidentemente corrotta.
Due, a questo punto, le cose che avrei potuto fare per risolvere il problema:
- Contattare gli amministratori dei siti incriminati chiedendo la rimozione dei commenti e delle pagine contenenti i link a questo blog
- Affidarmi al Disavow Tool di Google Search Console, ovvero lo strumento di rifiuto dei backlink utile a segnalare a Big G tutti quei link che non vogliamo vengano presi in considerazione durante la fase di valutazione del nostro sito
Non avendo tempo da perdere nell’invio di inutili email, ho optato per la seconda opzione.
Come rinnegare i link dannosi segnalandoli a Google
Se volessimo sintetizzare quanto scritto nella guida al rifiuto dei backlink redatta da Google, potremmo dire che è sufficiente seguire i seguenti passaggi:
- Identificare e copiare gli URL delle pagine che contengono i backlink dannosi
- Creare un file .txt con con codifica UTF-8 o ASCII a 7 bit
- Incollare gli URL delle pagine nel file .txt appena creato (uno per riga)
- Aprire la pagina del Disavow Tool
- Selezionare il proprio sito, cliccare su “Rifiuta Link” e caricare il file .txt
In alternativa, durante la fase di compilazione del file .txt, è possibile scegliere di comunicare a Google di ignorare tutti i link presenti su uno o più siti. Per farlo è sufficiente inserire all’inizio della riga la stringa “domain:” seguita dall’indirizzo del sito incriminato (es. “domain:example.com”).
La regola n.1: monitorare i link in ingresso
Questo è, in buona sostanza, ciò che possiamo fare per difenderci da chi pratica la Negative SEO e che, allo scopo di danneggiare i competitor, dissemina in giro per la rete link “spazzatura”.
Il consiglio che vi do, quindi, è quello di tenere d’occhio i link che rimandano al vostro sito, sia tramite Google Search, sia attraverso piattaforme di analisi e monitoraggio come SEOZoom.
Alla prossima!
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Sì, a volte si trovano link provenienti dai siti più strani 😀