Vita e cultura in Second Life: intervista a Giovanni Dalla Bona

Vita e cultura in Second Life intervista: a Giovanni Dalla Bona

Una (seconda) vita da avatar

Ebbene sì: sono cittadino di Second Life e lo sono dall’ottobre del 2006.

Figlio dei videogiochi anni ’80 e ’90, mi sono virtualmente immedesimato in centinaia di personaggi. Ho vissuto le loro storie, guidato le loro scelte, deciso le loro sorti. Per anni ed anni.

Quando venni a sapere dell’esistenza di Second Life rimasi affascinato dall’idea di vivere una seconda vita e di poter essere finalmente me stesso, come volevo e quando volevo, senza una trama o un obiettivo a limitare il mio raggio d’azione, cosa che invece accade nei videogames.

Non esitai, dunque, ad iscrivermi e a costruire il mio personaggio, fino ad ottenere un alter ego virtuale che, agli occhi dei più, potrebbe magari apparire bizzarro…

Bennaker Randwick - Second Life

Bennaker Randwick: il mio alter ego su Second Life

Ma in Second Life non ho soltanto dato forma al mio personaggio: gli ho anche costruito intorno una fitta rete di relazioni, approfittando soprattutto del poco inglese che masticavo. La comunità italiana, infatti, non è mai stata molto nutrita e i pochi connazionali che ho conosciuto all’interno del metaverso me li sono sempre tenuti ben stretti.

Tra loro spicca il nome di Giovanni Dalla Bona (Imparafacile Runo su Second Life), ovvero uno degli utenti più attivi che abbia mai incontrato nel corso della mia seconda vita.

Giovanni è uno di quei pochi che hanno preso sul serio Second Life e che sono riusciti a sfruttarlo per fare cose. Cose utili, ovvero in grado di aggiungere valore a quella che è l’esperienza dell’utente all’interno del mondo virtuale creato dalla Linden Lab.

In questi anni Giovanni si è fatto promotore di innumerevoli iniziative, soprattutto indirizzate alla formazione e alla cultura. L’Isola Imparafacile, da lui gestita, è infatti una delle location più vive all’interno di Second Life e non si contano gli eventi ai quali ho avuto il piacere di partecipare, così come non si contano le serate passate a dibattere dei temi più disparati. Temi sempre coinvolgenti, attuali, originali. Affrontati ogni volta con grande simpatia ed intelligenza.

Questo è tutto ciò che posso dirvi su Second Life e sull’attività di Giovanni all’interno del metaverso, il resto lo lascio illustrare a Giovanni stesso, al quale cedo doverosamente la parola.

Fare cose e vedere gente in Second Life

“Ciao, mi chiamo Giovanni, ho 7 anni (in Second Life) e…”

… mi trovate su web anche con il nickname Imparafacile.

Imparafacile Runo vs. Giovanni Dalla Bona

A sinistra, Imparafacile Runo, alter ego di Giovanni Dalla Bona (a destra) su Second Life

Sono un formatore e un consulente. Mi occupo di comunicazione web, ovvero aiuto le aziende ad usare i social media ed internet per migliorare i loro affari. Ho una grande passione per la musica e per la letteratura. Sono pigro e goloso, ma amo passeggiare e correre in bici.

Ora che i lettori sanno chi sei e di cosa ti occupi, vorrei parlare del tuo ruolo all’interno di Second Life. Prima, però, comincerei spiegando a coloro che non lo conoscono cos’è Second Life. Tu, ad esempio, come lo definiresti? Quali sono le caratteristiche peculiari sulle quali faresti leva per alimentare la curiosità di chi ti chiede di parlargliene?

Dopo 7 anni in Second Life ho ancora le stesse difficoltà a descrivere cosa sia.

Questo perché il mondo virtuale di Second Life non ha avuto la stessa diffusione di altri social media ed il suo nome ha un duplice effetto:

  • di attrazione nei confronti delle persone curiose, le quali pensano: “Wow! Una seconda vita nella quale posso fare ed essere ciò che voglio!”;
  • di repulsione verso coloro che non amano le sorprese e che reagiscono: “BLEAH! Di vita me ne basta una e poi non ho voglia di giochini e chiacchiere virtuali!”,  affibbiando a “virtuali” anche il significato di “finte” o “irreali”.

Second Life, nonostante preveda l’utilizzo di avatar come nei videogames, non è un gioco.

In Second Life, infatti, non ci sono obiettivi da raggiungere, né nemici da combattere. Andrebbe piuttosto considerato uno strumento neutro in cui ciascuno, a seconda del proprio carattere e della propria attitudine, trova qualcosa di diverso da fare.

Second Life - Homepage

Resta valida la similitudine che ho usato molte volte: è come prendere una persona e metterla al centro di una piazza di una città sconosciuta. Ognuno agisce in modo diverso: c’è chi si spaventa e rimane bloccato senza sapere cosa fare (sono quelli che poi chiudono tutto e non ritornano) e chi invece comincia a gironzolare, curiosare, incontrare persone, partecipare ad eventi, farsi degli amici e organizzare delle attività.

Ecco io sono uno di quest’ultimi: ho trovato in Second Life un bellissimo laboratorio in cui organizzare eventi culturali e fare formazione in modo creativo e originale, come non potrei fare con nessun altro strumento.

Panoramica di uno degli eventi organizzati preso l'Isola Imparafacile

Panoramica di uno degli eventi organizzati preso l’Isola Imparafacile

Second Life ha i numeri per diventare la “First Life” di qualcuno? La domanda è ovviamente una provocazione e nessuno si augura che questo possa accadere. Ma se ci focalizzassimo su quello che ad oggi Second Life può offrire all’utente in termini di attività, tanto per il singolo quanto per il gruppo, sarebbe possibile rimanerci intrappolati a tal punto?

Io non metterei in risalto l’aspetto negativo e distinguerei i diversi tipi di attività.

Come ho già detto, per me Second Life è un luogo in cui si possono fare delle cose, dunque:

  • Se si decide di usarlo per lavorare, allora è un luogo come gli altri. Dopotutto anche un web designer passa buona parte del suo tempo per lavoro in rete e non c’è nulla di strano. Ti pagano (quando va bene) per fare qualcosa e tu la fai.
  • Se invece parliamo dell’aspetto ludico, allora valgono per Second Life le stesse regole di buon senso che valgono per tutti gli altri divertimenti: usare con moderazione e consapevolezza.

Detto questo, io continuo ad avere un’idea positiva di Second Life e della rete in genere.

Visto che, a ragion veduta, sei così entusiasta di Second Life e delle attività che organizzi, perché non mi racconti cos’hai realizzato e cosa stai realizzando in questo periodo?

Puoi farti un’idea di cosa ho fatto attraverso questa infografica, le quale descrive le attività della stagione 2012-2013.

Infografica - Imparafacile 2012-2013

Sì, lo so: sono passati un paio di anni, ma poi non ho più fatto infografiche e queste che ti ho mostrato mi sembrano il modo migliore per raccontare la varietà di attività realizzate, che vanno dalle serate musicali al corso su come creare un eBook; dai seminari su come si organizza un gioco di ruolo agli incontri Gate42, dedicati alle nuove tecnologie.

Ricordo di aver partecipato ad alcuni degli incontri relativi a Gate42. Quale fu il motivo che ti spinse a dar vita a questo progetto?

Avevo voglia di parlare di nuove tecnologie in Second Life, ma sapevo che da solo non avrei potuto sostenere tutta l’impresa e così ho proposto l’idea ad un po’ di amici che hanno accettato di aiutarmi portando le loro competenze.

Tutti amici e personalità di grande spessore, come Gianluigi Cogo, Marco Minghetti e Francesca Chiusaroli.

Avendo personalità di questo spessore, a me è bastato preparare qualche domanda per realizzare degli incontri molto interessanti in cui io stesso ho imparato molto.

Gate42 - Prove pratiche di futuro

Panoramica di uno degli incontri di Gate42 (Photocredit: giulianaguazzaroni.wordpress.com)

Non mi hai ancora detto che cosa stai combinando in questo periodo su Second Life, anche se mi hai confessato che attualmente organizzi meno attività (in)formative e più attività culturali. Ce n’è una che, se non erro, è legata al mondo della letteratura. Di cosa si tratta?

Libriamo Tutti - LogoSi tratta del progetto Libriamo Tutti che io coordino, ma che è formato da uno staff strepitoso: Maryhola McMillan, Gea Demina, Lumières e Linteus Dench.

Assieme organizziamo serate letterarie avvalendoci delle potenzialità di Second Life.

Oltre a realizzare fantastiche ambientazioni ispirate ai libri che presentiamo, sfruttiamo le potenzialità multimediali della piattaforma al fine di mostrare video e foto.

Una delle nostre iniziative più entusiasmanti consiste nel realizzare eventi mix-reality, ovvero incontri in cui facciamo dialogare persone reali con gli avatar.

Di questo tipo di eventi ti propongo due esempi:

Uno è l’incontro fra arte e letteratura, organizzato con l’Accademia delle Belle Arti di Brera, in cui abbiamo chiesto a degli artisti digitali di creare delle opere ispirate a dei testi letterari e poi le abbiamo mostrate in una sala dell’Accademia. 

Nel video vedrai alternarsi persone reali e foto degli avatar, anche se purtroppo non si nota l’interazione, in quanto non disponevamo di strumenti adeguati alla registrazione.

L’altro è una serata memorabile organizzata alla biblioteca Chiesa Rossa di Milano, con la casa editrice Bonelli e con gli sceneggiatori Luca Enoch e Tito Faraci.

In occasione di questo incontro abbiamo ricostruito gli ambienti di Nathan Never, Tex Willer e Dylan Dog ed effettuato una passeggiata guidati dall’avatar del personaggio Lilith, uno degli ultimi e più affascinanti della famiglia Bonelli, nato dalla fantasia di Luca Enoch.

Viaggio nei fumetti Bonelli - Imparafacile

L’intera galleria fotografica è disponibile qui.

Insomma, con Libriamo Tutti riusciamo ad organizzare circa due eventi al mese e se volete rimanere aggiornati in merito a quelli in cantiere, vi consiglio di farlo attravero la fanpage oppure seguendo il profilo Twitter ufficiale.

A questo punto, come si suole dire, “la domanda nasce spontanea”: se Second Life offre tutte queste opportunità, perché non ha vissuto la grande diffusione degli altri social media?

I motivi sono molteplici. Ti elenco i principali:

  1. Second Life non è così facile da usare, come invece lo sono Facebook o Twitter, dei quali, una volta creato il proprio account, si fa presto a comprendere il funzionamento di base.
  2. Second Life richiede una buona scheda grafica e un’ottima connessione ADSL, che sono due requisiti rari da trovare assieme, molto più di quanto si creda.
  3. Second Life assomiglia molto ad un videogioco e questo lo rende poco professionale, quindi le aziende fanno molta fatica ad adottarlo, anche per attività formative in cui avrebbe potenzialità enormi (penso all’insegnamento delle lingue, ad esempio).
  4. Nessuna azienda ha avuto la pazienza di sperimentarlo quanto basta per comprenderne le meccaniche ed adottare una strategia adeguata di utilizzo. Usare i meccanismi del marketing tradizionale in Second Life, ad esempio, è stato tanto ridicolo, quanto inutile.

Back to the first life

Il nostro viaggio all’interno di Second Life si conclude qui. Ringrazio Giovanni per la sua disponibilità e per avermi dato una grandissima mano nell’affrontare il tema dei mondi virtuali.

Se volete seguire le attività di Giovanni e dell’universo Imparafacile potete farlo su:
Twitter, Facebook, LinkedIn, Pinterest e SlideShare.

Alla prossima intervista!


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Simone Bennati

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