Il social-viaggio: dormire e mangiare dove dicono gli altri

Il social-viaggio: dormire e mangiare dove dicono gli altri

Io non visito le città, le mangio

Torno da poco da un breve viaggio che mi ha portato a visitare le città di Bologna e Ferrara e durante il quale ho avuto modo di sperimentare un nuovo ed interessante approccio.

Solitamente, infatti, tendo ad organizzare i miei viaggi curando ogni minimo dettaglio: dall’alloggio al vitto, passando per lo svago e le attività di carattere culturale.

In questa occasione, invece, ho voluto fare uno strappo alla regola, limitandomi a definire anticipatamente solo l’aspetto del trasporto e quello dell’alloggio, ma non quello del vitto.

Il risultato? Ho preso 2 kg!

Bologna: magnamo e ‘n ce pensamo

Deciso a provare ad ogni pasto una location diversa, una volta arrivato sul posto, ho affidato ai Social il destino del mio palato e chiesto espressamente consiglio ai miei contatti.

Ecco, ad esempio, uno degli appelli che ho pubblicato su Facebook in quei giorni:

Grazie a post come questo sono riuscito a provare ogni volta una cucina diversa.

A Bologna, ad esempio, ho potuto gustare le lasagne, le tagliatelle al ragù e i tortellini in brodo; a Ferrara, invece, i cappellacci di zucca e la famigerata salama da sugo.

Non vi nascondo che, a conti fatti, mi sento fortunato ad aver preso soltanto 2Kg…

Social-viaggio? Sì, grazie!

Quella del viaggio in salsa Social è sicuramente un’esperienza da ripetere.

Il vantaggio più evidente è che, chiedendo a coloro con i quali si è in contatto, il rischio che qualcuno possa consigliare male è prossimo allo zero. Quale interesse ci sarebbe, infatti, nel parlare bene di un posto che in realtà non è un granché?

Personalmente, come dicevo poc’anzi, ritengo molto più affidabile il parere di una persona del luogo che mi dice: “Vai a mangiare lì”, che quello di uno sconosciuto lasciato su TripAdvisor.

Indi per cui, a quelli che sono eternamente indecisi e/o non si fidano delle recensioni online, consiglio vivamente di provare almeno una volta a chiedere l’aiuto del “social-pubblico”.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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