3 motivi per cui Twitter è meglio di Facebook
E’ stata Miss Scarlett nella veranda col candelabro
Sapevo che prima o poi il momento di questo post sarebbe arrivato. Era nell’aria da sempre, ovvero da quando ho tirato su questo blog. E dunque, un po’ come fanno gli assassini alla fine di un thriller, mi accingo a confessarvi il mio crimine e ad illustrarvi i 3 motivi in base ai quali trovo che Twitter sia di gran lunga superiore a Facebook. Motivi che, non me ne vogliano i sostenitori di Zuckerberg, mi portano oggi a assegnargli il titolo di “piattaforma social preferita”.
Ho twittato cose che voi umani…
Mi iscrissi a Twitter nel maggio del 2009, ma è solo dal 2012 che lo utilizzo con una certa costanza. Il fatto di aver aperto questo blog (agosto 2014) ha incrementato ulteriormente la mia presenza all’interno della piattaforma, ma al di fuori di quella che è la mia attività di blogger, il feeling che ho sviluppato con Twitter è assolutamente unico nel suo genere.
In 5 anni ho avuto modo di sfruttare Twitter per gli scopi più diversi: per svagarmi, per chiedere consiglio su beni e servizi, per condividere contenuti, per stringere collaborazioni, per ampliare il mio giro di conoscenze e molto altro ancora.
Un minestrone di attività che mi porta oggi a sostenere che Twitter è decisamente meglio di Facebook, nonché di tutti gli altri social network più noti. Questo perché su Twitter…
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Non è necessario essere amici, parenti o colleghi: basta amare le stesse cose
Il fatto che i profili Twitter siano visibili a tutti, a meno che non si imposti il proprio come privato, rende Twitter profondamente diverso da Facebook. Non c’è bisogno, infatti, che tra noi e la persona con la quale intendiamo entrare in contatto esista già un rapporto di qualche tipo (parentela, amicizia, semplice conoscenza, etc.). Quindi tutti possono contattare tutti.
Fissato questo punto, la domanda che mi sono sentito porre più spesso dagli aspiranti twitteri è:
“Per quale motivo dovrei entrare in contatto con qualcuno che non conosco?”
La risposta è tanto semplice da risultare bizzarra: su Twitter, quando decidi di stabilire un contatto con qualcuno, è perché condivide cose che ti piacciono!
Mancando il vincolo della pregressa conoscenza reciproca al fine di poter stabilire un contatto sulla piattaforma, a fare da collante tra gli utenti sono gli argomenti, ovvero le tematiche verso le quali l’interesse è condiviso da entrambe le parti.
Su Twitter, per dirla in soldoni, le persone si incontrano e intrecciano rapporti non perché si conoscono già fuori, ma perché si interessano alle stesse cose e questo genera un effetto domino positivo che, nel tempo, porta l’individuo a trovarsi circondato da altri individui con i quali condivide passioni, gusti, interessi, argomenti, in barba ai legami sul piano reale.
Ho avuto prova di questo sopratutto grazie al blog: da quando l’ho aperto, infatti, il numero dei miei contatti che si occupano di social media, blogging, marketing e materie affini è enormemente cresciuto ed è bello, estremamente bello parlare con loro, semplicemente perché ci piacciono le stesse cose!
E’ un tipo di scambio che con parenti, colleghi o ex compagni di scuola difficilmente si riesco ad ottenere ed un social network come Twitter mi aiuta a colmare questa mancanza, avvicinando a me persone che parlano la mia stessa lingua.
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Sei portato ad ottimizzare la scrittura, migliorando la tua capacità di sintesi
Non so se avete avuto modo di constatarlo anche voi, ma un sacco di aspiranti twitteri non concretizzano il loro sbarco sulla piattaforma perché spaventati dai famigerati 280 caratteri.
Il pensiero di doversi abituare ad avere uno spazio limitato nel quale incastonare i propri pensieri genera una vera e propria ansia da prestazione, la quale fa sì che il potenziale nuovo utente, per quanto incuriosito da Twitter, parta comunque timoroso e sfiduciato.
Io stesso ho provato questo tipo di disagio nel primo periodo, ma poi, una volta presa confidenza con le meccaniche della piattaforma ed i 280 caratteri, mi sono reso conto di una cosa eccezionale: quello stesso limite che inizialmente mi intimoriva, mi stava aiutando a migliorare il mio modo di esprimermi, costringendomi ad ottimizzare l’uso delle parole e portandomi persino a soppesare il singolo carattere.
Ho imparato, in pratica, ad esprimere lo stesso concetto in 4 parole piuttosto che in 10, andando a scegliere, tweet dopo tweet, i termini più azzeccati ed ampliando enormemente la mia conoscenza in fatto di sinonimi e contrari.
Twitter sottopone dunque i propri utenti ad un allenamento costante, portandoli a perfezionare la loro capacità di esprimersi. Una meccanica che, dato il mio smisurato amore per la scrittura e per l’uso della parola in generale, non posso che vedere come positiva.
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Puoi ottenere tutta la visibilità di cui hai bisogno grazie alle tue sole forze
Ultimo ma non meno importante motivo per il quale reputo Twitter migliore di Facebook è l’equità con la quale tratta gli account registrati, ovvero i profili degli utenti.
Su Twitter non c’è distinzione tra profilo personale e fanpage, così come non ci sono algoritmi (almeno per ora) atti a promuovere la visibilità di certi utenti a discapito di altri.
Ovviamente so dell’esistenza dei fakeBot su Twitter e degli strumenti pubblicitari denominati Twitter Ads, ma nonostante stia portando avanti un confronto tra Twitter e Facebook, reputo sia superfluo approfondire la più che evidente differenza tra la visibilità data a chi paga e quella data a chi non paga all’interno dell’una e dell’altra piattaforma.
Su Facebook, si sa, se non paghi, non esisti. Stop. La fanpage di questo blog ne è la prova.
Su Twitter, invece, visto che il punto di partenza è uguale per tutti, l’utente creativo, costante e abile nell’utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma ha la possibilità di raggiungere picchi di visibilità inimmaginabili.
Tutto sta, dunque, alla capacità di coinvolgimento di chi gestisce il profilo.
Guardate, ad esempio, questo mio tweet risalente al 23 aprile 2014:
– Ti amo
– La so: Umberto Tozzi.— Bennaker (@bennaker) April 23, 2014
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Allora avevo solo 2.000 follower ed ottenni ben 650 retweet e 766 stelline. Impossibile sperare di ottenere un risultato del genere su Facebook senza acqusitare visibilità!
Se questo è stato possibile è perché per Twitter i miei tweet valgono tanto quanto quelli degli altri e presentano la medesima struttura grafica (se non sponsorizzati) di quelli pubblicati dalla Ferrari, dalla RAI, dalla Telecom e da qualsiasi altro account.
Per dirla in breve: chi meglio twitta, vince. Semplicemente.
Qualità delle relazioni, esercizio mentale ed equità
Questi i termini con i quali voglio sintetizzare i 3 motivi per cui, secondo me, Twitter, in un ottica di social networking sano e funzionale, è decisamente migliore di Facebook.
Il fatto che lo preferisca, però, non significa che snobbi Facebook: quel genio malefico di Mark Zuckerberg è riuscito a tirare su un mostro che, bene o male, ad oggi mi semplifica assai la vita, consentendomi, ad esempio, di organizzare celermente le uscite di gruppo attraverso le conversazioni private. Qualcosa che su Twitter, almeno per il momento, non è fattibile.
Quindi grazie Mark per aver realizzato il degno successore di MSN!
Alla prossima!
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Mi trovo pienamente d’accordo con te.
Preferisco di gran lunga Twitter, penso che sia più democratico. Chi riesce a confezionare buoni tweet ottiene risultati a differenza di Facebook.
Twitter mi permette di trovare gente che condivide i miei interessi, infatti per me è una grande fonte di ispirazione e formazione.
Ritengo che Twitter, sia molto meglio del social di Mark .
Ciao @Lanz86:disqus,
sono contento di constatare che la pensiamo allo stesso modo. Quello di Twitter inizialmente è un mondo che può spaventare ma, una volta che lo si è capito, è in grado di regalare grandi soddisfazioni.
Personalmente devo molto a questa piattaforma. Mi ha insegnato cosa significa comunicare in modo efficace, il che non è affatto poco.
Di Facebook mi rimarrà il suo lato “comodo” per i motivi che ho elencato nel post, ma a livello di “contatto con il mondo”, non c’è proprio storia.
Grazie per aver commentato!
Un saluto,
Simone
Sono d'accordissimo con te, Simone! Anche per me Twitter è il migliore: informazione, condivisione, libertà di seguire chi vuoi… Mi piace! Ottimo post, grazie!
Grazie a te, Gloria, per aver letto e commentato il post! 🙂