Uptime Robot: il tool che monitora i siti e avverte se vanno giù

Un robot a guardia del proprio sito

Giorni fa, ho avuto seri problemi con il blog. E con seri intendo dire che, per circa una settimana, bennaker.com ha continuato a fare su e giù (online/offline). Con buona pace dei miei vicini, incolpevoli ascoltatori delle mie potenti imprecazioni.

Giunto alla terza notte insonne, ho capito che ciò di cui avevo bisogno era uno strumento che potesse occuparsi di monitorare costantemente lo stato di uptime del sito, così da avvertirmi in tempo reale in caso di eventuali down.

Dopo aver scandagliato la Rete e aver testato un paio di app, mi sono imbattuto in Uptime Robotun tool di website monitoring gratuito e affidabile.

In lui ho trovato la soluzione che stavo cercando, cosa che mi ha permesso di ricominciare a dormire sonni tranquilli. Il che, lo confesso, non è affatto male.

Lasciate, quindi, che vi spieghi come funziona e quali possibilità offre.

Un servizio, 4 tipi di monitoraggio

Così come accennato poc’anzi, Uptime Robot si occupa di monitorare l’uptime di un sito, verificando ad intervalli regolari se lo stesso è raggiungibile oppure no.

In realtà Uptime Robot non offre solo questo tipo di monitoraggio, ma permette all’utente di scegliere tra 4 diverse tipologie di website monitoring, ovvero:

  • HTTP(s)
  • Ping
  • Keyword
  • Port

Se volete sapere in cosa differiscono l’una dall’altra, vi invito a visitare la sezione FAQ del sito ufficiale. Nel mio caso, ad esempio, ho attivato un monitor di tipo HTTP(S).

Monitor pronto in 3, 2, 1…

Subito dopo essermi registrato alla piattaforma e aver effettuato il primo accesso, mi sono trovato faccia a faccia con la dashboard di Uptime Robot, ovvero il pannello di controllo tramite il quale l’utente può visionare e gestire i monitor da lui attivati.

Da qui ho cliccato sul bottone Add New Monitor, dando così il via alla creazione del mio monitor e la personalizzazione dei servizi di notifica (mail, push, etc.).

Uptime Robot - Dashboard

Come potete vedere, ho dovuto fornire al sistema ben poche informazioni, tra cui:

  • Il tipo di monitoraggio (Monitor Type)
  • La URL o l’IP della risorsa da monitorare (URL or IP)
  • Il lasso di tempo tra un controllo e l’altro (Monitoring Interval)

Fatto questo, ho assegnato al monitor un nome facile da ricordare (Frienldy Name) e specificato in quanti e quali modi avrei voluto ricevere eventuali segnalazioni.

Come facilmente intuibile, la pressione del tasto Create Monitor ha sancito la chiusura della procedura e dato il definitivo via al servizio di monitoraggio.

La dashboard

Terminata la creazione del monitor, il sistema ricollega l’utente alla dashboard, la quale, come potete vedere, riporta lo storico degli eventi registrati dai monitor attivi.

Uptime Robot - Dashboard

Interessante, a tale proposito, è il fatto che siano messi in evidenza il giorno e l’ora in cui si è verificato il problema, la tipologia (es. Internal Server Error) e la durata.

In caso di problemi con il proprio sito, avere sotto mano tutte queste informazioni è di fondamentale importanza. Io stesso, grazie ai report di Uptime Robot, sono riuscito non solo ad affrontare tempestivamente i momenti di crisi, ma anche a identificare la causa dei frequenti e spiacevoli down che affiggevano questo blog.

I 50 monitor e la versione Pro

Ciò che ancora non vi ho detto è che, se ci si registra a Uptime Robot, si ha la possibilità di attivare fino a 50 monitor, ognuno dei quali personalizzabile.

Inoltre, è possibile sottoscrivere un account di tipo Pro, il quale dà diritto a usufruire di numerosi vantaggi, come la possibilità di ridurre il Monitoring Interval fino a 1 minuto e quella di ricevere messaggi di allerta anche via SMS.

Mai più senza Uptime Robot!

Se state riscontrando problemi di stabilità al vostro sito, vi consiglio vivamente di attivare Uptime Robot: non risolverà il problema dei down e degli errori, ma vi permetterà di agire tempestivamente e raccogliere utilissime informazioni.

Infine, Uptime Robot è disponibile anche in versione app, per iOSAndroid.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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