L’identità passa per l’immagine: definisci la tua e renditi riconoscibile

L’identità passa per l’immagine - definisci la tua e renditi riconoscibile

Il legame tra identità e immagine

Nell’ultimo mese mi è capitato di raggiungere una mia ex collega e la sua comitiva di amici in almeno un paio di occasioni. Ragazzi simpatici, con i quali ho condiviso serate piacevoli, nonché una discreta quantità di vino e piatti di carbonara.

Pur frequentandoli di rado e sempre per interposta persona, ero convinto di essere ormai diventato un volto noto, ovvero uno che, anche se non è direttamente amico tuo, se lo incontri per strada lo riconosci come “Simone, l’amico di…”.

In realtà, episodi recenti hanno dimostrato che la mia identità, così come accade sul Web e i Social Media, è fortemente legata alla mia immagine e che un semplice cambio di look può espormi al rischio di non essere più riconosciuto.

Ma andiamo per ordine…

Una giacca, una felpa e un jeans

Sere fa, la mia ex collega mi ha invitato a una cena organizzata con la sua comitiva.

Raggiunto il luogo dell’appuntamento, una delle sue amiche, che avevo già visto più volte, non mi ha salutato, lasciandomi fermo e immobile come uno stoccafisso.

Una situazione piuttosto imbarazzante, ma dovuta a un fattore che, una volta emerso e approfondito, mi è sembrato più che comprensibile.

La ragazza in questione, infatti, mi aveva sempre visto indossare la mia classica tenuta invernale, composta da giacca di pelle, felpa con cappuccio e jeans strappati.

Questo ha fatto sì che, nel momento in cui mi sono presentato in maglietta e pantaloni corti, ella non abbia immediatamente realizzato che fossi “Simone, l’amico di…”, conosciuto tempo addietro e incontrato già numerose volte.

Insomma, il mio look non coincideva con quello da lei associato alla mia persona e che, in modo del tutto automatico, la aiutava a ricollegare la mia identità.

E meno male che non mi sono presentato in costume da bagno…

Definisci il tuo aspetto e poi fotocopiati

Se ho deciso di raccontarvi questo simpatico aneddoto è perché, pensando al collegamento tra immagine e identità, ciò che è capitato a me potrebbe capitare a qualsiasi altro individuo, azienda o brand la cui immagine non è riportata in modo uniforme su tutte le piattaforme social presidiate.

Adottare un’immagine identificativa chiara e univoca, in quanto caratterizzata da elementi unici e specifici (nome, logo, etc.), e riportarla su ogni piattaforma è, infatti, il solo modo per avere la certezza di essere sistematicamente riconosciuti.

Eppure, nonostante l’importanza di questo aspetto, mi capita spesso e volentieri di incrociare realtà ree di averlo palesemente sottovalutato e che, a causa di questa incredibile leggerezza, rischiano di generare un’enorme confusione negli utenti.

Partendo da quelli che sono i miei principali profili social, vediamo, quindi, quali sono gli elementi che ho deciso di riportare su ognuno di essi e il cui compito è quello di rendermi immediatamente riconoscibile.

Bennaker è chi il Bennaker fa

Quando mi trovai a dover definire la mia identità sui Social Media, furono 4 gli elementi sui quali decisi di puntare al fine di rendermi riconoscibile:

– Il nickname o nome utente
– L’indirizzo del profilo
– La foto del profilo
– L’immagine di copertina

In realtà ce ne sarebbe anche un 5°, la biografia, ma lo spazio dedicato a questa informazione varia così tanto da piattaforma a piattaforma che sarebbe stato impossibile sviluppare un testo valido per tutte.

Eccovi, quindi, il risultato delle mie scelte e del mio lavoro di elaborazione e definzione della mia identità all’interno di Facebook, Twitter e LinkedIn.

Facebook

Benaker - Profilo Facebook

Twitter

Bennaker - Profilo Twitter

LinkedIn

Bennaker - Profilo LinkedIn

Decisamente simili, non trovate?

La foto del profilo e l’immagine di copertina, pur essendo state rielaborate, sono esattamente le stesse; il nickname o nome utente è lo stesso (Bennaker o Simone Bennati) e l’indirizzo del singolo profilo è sempre composto da dominio + “bennaker”.

Sfido, quindi, ad atterrare su uno dei miei profili e a sostenere di avere fatto fatica a capire che fosse effettivamente mio. Bisognerebbe essere tonti forte, ragazzi…

E sì, so perfettamente che il nero che fa da sfondo all’immagine di copertina di LinkedIn non è esattamente lo stesso che ho utilizzato su Facebook e Twitter, ma non ho ancora avuto il tempo di rimetterci mano. Quindi abbiate pietà…

Sii te stesso, sempre e ovunque

Voglio concludere questo post rivolgendomi a coloro che hanno deciso di aprire N pagine o profili social collegati alla loro attività o al loro brand: rendete la vostra immagine omogenea e uniforme, specie se volete fare business.

L’utente che arriva sulla vostra risorsa social deve subito capire che appartiene a voi, altrimenti rischiate di confonderlo, se non addirittura di perderlo definitivamente.

Scegliete, quindi, degli elementi che vi caratterizzino e poi riportateli coerentemente ove necessario. Vi assicuro che, meno fatica farete fare a coloro che si avvicinano a voi, più sarà facile che si crei un contatto, magari molto proficuo.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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