Alla ricerca del tweet perfetto (o quasi…)
Non solo Facebook
Nonostante Facebook sia il più diffuso tra i Social Network, esistono numerose altre piattaforme social che meritano la giusta attenzione, come Twitter, Google+, LinkedIn e altre.
Sembrerà scontato dirlo, ma dietro ad ognuno di questi nomi si nasconde una comunità di utenti, ovvero un insieme di individui che, ad un certo punto, hanno deciso di iscriversi ad una specifica piattaforma sociale, cominciando così ad usufruire dei servizi da essa offerti.
All’interno di queste colonie virtuali, le attività che vanno per la maggiore sono due: la condivisione di contenuti e la fruizione di contenuti condivisi da altri. Se la piattaforma è solida e la comunità affiatata, vien da sé che i primi a trarne beneficio saranno proprio i contenuti.
Una bella fotografia condivisa su Twitter, ad esempio, non ci metterà molto ad essere intercettata, apprezzata e ricondivisa da un altro. E’ a questo che servono le piattaforme sociali: a generare interesse intorno ai contenuti che l’utente condivide all’interno della comunità.
Che si tratti di un’immagine, di una canzone o di un tweet di puro testo, poco importa. Quello che conta è che la qualità del contenuto condiviso sia tale da meritare l’attenzione dei membri della comunità, tanto da scatenare in essi la voglia di condividere a loro volta.
La qualità da sola, però, non basta. Un utente, infatti, può anche disporre della fotografia più bella del mondo, ma se non sa presentarla in modo adeguato al resto della comunità, allora non riscuoterà comunque il successo desiderato.
La prima cosa da fare, dunque, è andarsi a studiare gli strumenti di condivisione messi a disposizione dalla piattaforma scelta, perché solo una volta che avremo compreso come funziona l’ambaradan saremo pronti per buttarci nella mischia.
Condividere su Twitter: perché farlo?
Come ho già detto all’inizio, Facebook non è l’unico social network attualmente esistente.
Twitter è nato nel 2007 e ad oggi ha sfondato il tetto dei 500 milioni di iscritti.
In italia gli iscritti sono 9.5 milioni e la quota continua a crescere giorno dopo giorno. Sono sempre di più, infatti, gli italiani che hanno colto il potenziale di questa piattaforma e che la usano regolarmente per condividere, comunicare e informarsi.
Twitter è sicuramente meno user friendly di Facebook, ma il fatto che sia quasi totalmente privo di pubblicità, nonché delle cosiddette minchiate (giochini in primis), lo rende una piattaforma assai più gradevole e matura, destinata ad un pubblico che è realmente in cerca di contenuti di qualità e che non ama essere disturbato da elementi esterni e distraenti.
Un altro fattore che rende Twitter la piattaforma ideale ai fini della condivisione è l’assenza del vincolo dell’amicizia, ovvero su Twitter tutti possono vedere i contenuti di tutti, a meno che il singolo utente non abbia deciso di rendere il suo profilo “privato”.
Appurato questo, perché non aprire un profilo provando a portare l’attenzione di più di 500 milioni di iscritti sui nostri contenuti?
Creare un tweet passo dopo passo
Confezionare un tweet che sia efficace, ovvero che venga notato e ricondiviso, è impresa tutt’altro che semplice. Come solito, l’applicazione pratica è sempre la migliore scuola.
Il primo consiglio che mi sento dunque di dare, dopo aver compreso le regole di base della piattaforma, è quello di provare, riprovare e riprovare ancora.
A lungo andare, se vi applicherete con metodo, vi renderete conto che ci vorrà sempre meno tempo nel riempire quei 140 caratteri con qualcosa di realmente significativo.
Ma procediamo passo passo, cominciando con l’imparare alcune regole legate alla piattaforma.
Regole di base
Tre sono le semplici regole da tenere sempre a mente:
- Lo spazio a disposizione è di soli 140 caratteri;
- E’ possibile incorporare all’interno del tweet un’immagine (statica o animata) o un video (Youtube o Vimeo), nonché linkare una risorsa esterna;
- Non c’è limite al numero di hashtag (#parola) e di citazioni (@nickname) che si possono inserire in un tweet.
Stabilito ciò, possiamo procedere con la creazione del nostro primo tweet perfetto (o quasi…).
Aiutiamoci con un esempio
Al fine di facilitarmi il lavoro, mi baserò su un tweet da me condiviso proprio in questi giorni e le cui caratteristiche rispecchiano il risultato che vogliamo ottenere, ovvero questo:
Lo scopo del tweet
Il primo aspetto del quale avere cura riguarda senza dubbio il messaggio contenuto nel tweet, ovvero quello che vogliamo comunicare ai nostri follower.
Nel caso in cui fossimo intenzionati a condividere una risorsa esterna (un sito, un post, un video, etc.), sarà bene informarsi su quanto è presente sul web in merito ad essa.
Per capire cosa intendo, facciamo riferimento all’esempio di cui sopra.
In esso il mio scopo era quello di condividere un brano musicale che ho avuto modo di ascoltare qualche sera fa in un concerto. Se lo condivido è perché penso che i miei follower possano apprezzarlo e quindi, partendo da esso, interessarsi alla band che lo ha prodotto.
Il mio obiettivo, dunque, è quello di inserire all’interno del tweet tutte le informazioni che ritengo utili al fine di informare il mio pubblico, attirando quanto più possibile la sua attenzione.
A partire dal nome del gruppo (Oonar) e del brano (“Asleep”) ho dato il via ad una ricerca su Google grazie alla quale, oltre a trovare le note biografiche del gruppo, ho scoperto anche che:
- Il brano “Asleep” è contenuto nell’album “Oonar”;
- La traccia è ospitata su SoundCloud, Spotify, Deezer, BandCamp e altri;
- La traccia, nonché l’album, sono acquistabili su Amazon, iTunes e altri;
- Oltre ad avere un sito ufficiale, gli Oonar dispongono di una fanpage e di un profilo Twitter;
- Su Youtube sono presenti due videoclip degli Oonar, ma nessuno è del brano “Asleep”;
- Su SoundCloud, i generi musicali nei quali vengono ricollocati gli Oonar sono: rock, electro, synth rock, synth pop, ballad, new wave e altri.
Direi che è abbastanza per confezionare un buon tweet.
Ora viene la parte difficile: scegliere quali informazioni e risorse incorporare nel tweet, senza dimenticare di inserire quegli abbellimenti che mirano a catturare l’attenzione dell’utente.
Nella homepage di Twitter, infatti, ogni iscritto vede aggiornarsi costantemente la lista di tweet pubblicati da gli utenti che segue.
Finire nel dimenticatoio è facile e bisogna dunque cercare di attirare l’attenzione, incuriosire, far capire che “Hey! Quello che ho appena pubblicato è interessante, guardalo!”.
Informazioni, risorse, hashtags e citazioni
Ora che ho tutto ciò che mi serve (materiale + informazioni), è necessario faccia una cernita, al termine della quale, stando allo screenshot dell’esempio, risulta che nel tweet avrò inserito:
- Il titolo del brano;
- Il nome del gruppo sotto forma di link al profilo Twitter (@oonar);
- Il nome della piattaforma sulla quale è ospitato il brano (#SoundCloud);
- Il link al brano (https://soundcloud.com/oonar/oonar-asleep);
- I generi musicali più rappresentativi, trasformandoli in hashtags (#rock, #electro, etc.);
- L’immagine di copertina dell’album “Oonar” da incorporare all’interno del tweet.
L’ultimo step consiste nel posizionare al meglio questi dati all’interno del tweet.
A tale proposito, è giusto specificare che non esiste uno schema preciso, quindi ognuno è libero di fare come meglio crede. Ricordate comunque che scegliere un proprio schema, portandolo avanti tweet dopo tweet, aiuta ad essere riconoscibili ed è quindi altamente consigliabile.
Per quanto mi riguarda, ho scelto di fare mia la seguente sequenza:
- Titolo del brano;
- Nome del gruppo (citazione);
- Nome della piattaforma sulla quale è ospitato il brano (hashtag);
- Link al brano;
- Generi musicali riconducibili al gruppo (hashtags);
- La copertina dell’album, opportunamente incorporata nel tweet tramite upload.
Il tweet è servito
A questo punto non rimane che ricontrollare quanto ottenuto e procedere con la pubblicazione.
Ricordate che bisogna scongiurare sia i refusi che i link rotti: hashtags (#) e citazioni (@) scritte male, infatti, perdono totalmente la loro utilità, diminuendo così il potenziale del tweet.
Alla prossima!
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