Il social “ragionato”: hai obiettivi diversi? Proponi contenuti diversi!

Sei sui Social solo per macinare like?

Ci sono 1.001 buoni motivi per portare il proprio brand sui Social, così come ci sono 1.001 modi per attirare l’attenzione degli utenti e spingerli a compiere una determinata azione (entrare in contatto diretto, iscriversi alla newsletter, etc.).

Una volta approdati nel magico mondo dei Social, se si comincia a postare avendo come unico obiettivo quello di accumulare “Mi piace”, allora non si può certo dire di stare attuando una vera strategia di comunicazione.

Una strategia degna di questo nome, infatti, prevede il raggiungimento di numerosi obiettivi intermedi, ognuno dei quali richiede l’ideazione di appositi contenuti.

Partendo da alcuni post recentemente pubblicati col mio profilo LinkedIn, in questo articolo voglio mostrarvi 3 esempi di contenuti pensati per raggiungere altrettanti obiettivi, nessuno dei quali consistente nel mero accumulo di like.

A ogni obiettivo il suo contenuto

Premesso che l’attività di diversificazione dei contenuti dovrebbe essere presa in considerazione sia dalle aziende, sia dai singoli professionisti, cominciamo col dire che, affinché questa abbia un senso, è innanzitutto necessario mettersi seduti a tavolino e identificare gli obiettivi che si intendono raggiungere.

Nel mio caso, ad esempio, sono giunto alla conclusione di dovermi concentrare principalmente sulla creazione di contenuti utili a conseguire 3 specifici risultati:

  • Ampliare la mia rete di contatti, includendo in primis su coloro che operano nell’ambito digitale (Social Media Manager, Copywriter, Web Designer, etc.);
  • Aumentare il numero di lettori di questo blog, quello degli iscritti alla newsletter e quello dei fan della pagina Facebook;
  • Far crescere i membri del gruppo “Ciccio, senti ‘na cosa”, del quale sono ideatore e amministratore.

Stabilito questo, vediamo i 3 post di LinkedIn ai quali accennavo poc’anzi.

Obiettivo 1: ampliare la mia rete di contatti

C’è stato un momento, circa due settimane fa, in cui su LinkedIn è esplosa la moda di condividere (o meglio, copiare, incollare e postare come proprio) uno di quei testi motivazionali che tanto piacciono a imprenditori e marketers:

LinkedIn - Vendi esperienze, non beni

Stufo di ritrovarmelo sotto al naso decine di volte al giorno, ho quindi deciso di rielaborarlo e tirarne fuori una mia personale parodia (che mi auguro apprezzerete):

LinkedIn - Vendi esperienze, non beni (parodia)

Nel giro di qualche ora, il mio post ha attirato l’attenzione non solo di buona parte dei miei collegamenti di 1° livello, ma anche di un gran numero di utenti esterni alla mia rete, molti dei quali operanti nell’ambito del marketing digitale.

Obiettivo del post, infatti, era quello di attirare l’attenzione di questa tipologia di utenti, con l’intento di sorprenderli e spingerli a richiedermi il collegamento.

Essendo trascorse due settimane, non ricordo di preciso quanti furono coloro che mi inviarono la richiesta, ma di certo la cifra superò di molto la media giornaliera.

Obettivo 2: aumentare il seguito di questo blog

Chi segue assiduamente le pubblicazioni di Bennaker.com lo sa: ogni lunedì, a meno che non sia malato o parecchio impegnato, cerco di pubblicare un nuovo articolo.

Una volta online, oltre a informare gli iscritti alla newsletter, condivido il singolo pezzo sulle piattaforme social a cui sono iscritto: da Facebook (sia pagina che profilo) a Twitter, passando per Pinterest, Telegram e, ovviamente, LinkedIn.

Scopo di questa massiccia attività di condivisione non è solo quello di raggiungere coloro che già mi seguono, ma anche e soprattutto quello di intercettare coloro che ancora non mi conoscono, nella speranza di incuriosirli e farli avvicinare.

LinkedIn - Google My Business

Nell’immagine di cui sopra, il post di LinkedIn con cui ho condiviso uno dei miei articoli più recenti e che, dato il contenuto, mi ha aiutato a raggiungere quella nicchia di utenti che utilizza Google My Business e fa anche Facebook Advertising.

Se non mi prodigassi in questo tipo di attività promozionale, difficilmente vedrei aumentare i lettori del blog, gli iscritti alla newsletter e i fan della pagina Facebook.

Google e la SEO fanno sì molto, ma non possono fare tutto…

Obiettivo 3: far crescere i membri del gruppo

Ultimo, ma non ultimo, il terzo obiettivo: portare visibilità al gruppo Facebook “Ciccio, senti ‘na cosa”, così da renderlo sempre più nutrito e ricco di professionalità.

Nato poco più di due anni fa, l’obiettivo di “Ciccio, senti ‘na cosa” è quello di favorire l’incontro tra domande e risposte inerenti il mondo del Digital Marketing e del Web in generale, ma senza mai scadere nello SPAM e l’autopromozione.

Data la scarsa attinenza tra il nome del gruppo e i temi affrontati al suo interno, di tanto in tanto pubblico post utili a farlo conoscere, proprio come questo:

Linkedin - Ciccio senti na cosa

Pur non avendo ricevuto un gran numero di like e commenti, questo post ha comunque portato a una trentina di nuove iscrizioni. Un dato, questo, che mi permette di affermare che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.

E chi se ne frega se i pollicioni sono pochi! Non erano loro a interessarmi!

Se sai quel che vuoi, sai cosa devi fare

Giunti al termine di questa breve rassegna, mi auguro di avervi fornito dei buoni spunti di riflessione, nonché di essere riuscito a solleticare la vostra creatività.

Come dicevo nell’introduzione, non c’è differenza tra azienda e individuo quando si parla di brand: ogni attività di comunicazione via social deve essere coordinata, coerente e finalizzata al raggiungimento di uno specifico obiettivo.

Senza una solida strategia alla base, si rischia solo di parlarsi addosso.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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