“Sempre le stesse nozioni, che palle!”. Ma perché, tu sei nato imparato?

Sergio, WhatsApp e gli screenshot

Me lo ricordo come se fosse ieri: stavo chattando su WhatsApp con Sergio, un amico che stava avendo un problema col Business Manager di Facebook.

A un certo punto, dopo avergli chiesto di mandarmi uno screenshot, Sergio mi ha inviato una foto. O meglio, ha fatto una foto al monitor e me l’ha mandata!

È stato in quel momento che ho capito cosa stava realmente accadendo, nonché che mi sarei dovuto trattenere ben più di quanto avessi preventivato…

Nessuno nasce imparato

Ripresomi dallo shock iniziale, ho quindi raccolto tutta la comprensione e la pazienza di cui sono in possesso e ho chiesto a Sergio:

– Scusa, ma tu mi stai scrivendo dalla app di WhatsApp o dalla versione Web?
– Che è la versione Web?
– La versione desktop, quella che si usa dal browser del PC
– Perché, se pò usà WhatsApp da PC? Manco lo sapevo…
– Ah, ok. E che eseguendo una particolare combinazioni di tasti si può “fotografare” ciò che compare sul proprio monitor per salvarlo o inviarlo a un’altra persona, invece?
– Ammazza, no! Che fico! Me spieghi come se fa?
– Ok, facciamo qualche passo indietro…

Premesso che casi del genere sono tutt’altro che inusuali, voglio comunque specificare che Sergio, oltre a non essere più un pischello, si è avvicinato piuttosto tardi al mondo del Web, ed è quindi normale che abbia un certo tipo di lacune.

Come dicono spesso le nonne, infatti, “nessuno nasce imparato”, quindi ci sarà sempre bisogno di gente preparata che spieghi e illustri i concetti fondamentali.

Ciononosante, c’è comunque qualcuno che guarda al Web con occhio fortemente critico, lamentandosi del fatto che, specie nell’ambito del Digital Marketing, si dia ampio spazio a nozioni e concetti classificati come ovvi, scontati.

Non trovandomi in linea con questo tipo di critica, la domanda che desidero porre a coloro che si ostinano nel portarla avanti è: vi ricordate di quando eravate voi a non sapere o non saper fare certe cose? Oppure avete preferito rimuovere?

Ti annoi? Allora alza tu l’asticella!

Di tanto in tanto ripenso a quando, innumerevoli vite fa, anche io muovevo i primi passi sul Web. Era un Web assai diverso da quello attuale: gli smartphone non esistevano e avere una connessione a 56k era quasi considerato un lusso.

Eppure, nonostante il panorama digitale fosse oltremodo scarno, è stato in quel periodo che ho imparato la maggior parte delle cose che so adesso. Di certo la mia curiosità ha giocato un ruolo fondamentale, ma quante possibilità avrei avuto di apprendere le basi del Web se dall’altra parte non ci fosse stato chi si dimostrò disponibile a condividere il proprio know-how?

Il fatto è che, qualsiasi sia la materia in esame, ci sarà sempre qualcuno che ne sa di più e qualcun’altro di meno. Se però quelli che ne sanno di più, invece di mettersi a disposizione degli altri, preferiscono investire il loro tempo nel criticare l’eccesso di contenuti destinati ai neofiti, allora non andremo mai da nessuna parte.

Perché, quindi, non convogliare le proprie energie nella produzione di contenuti di alto livello? Se si è così delusi dalla qualità media del materiale presente online, questo sarebbe un modo intelligente di dare l’esempio. O no?

Date una medaglia ad Aranzulla!

A mio parere, alla base di questa larga diffusione di contenuti semplici c’è il fatto che viviamo in una realtà, quella italiana, in cui l’alfabetizzazione informatica non è mai stata affrontata in modo sufficientemente serio.

Nel 2018, in qualità di cittadino italiano ed europeo, mi aspetterei che ai bambini venissero insegnati i fondamenti del Web già nelle scuole elementari, ma purtroppo non è ciò che sta accadendo, e il risultato è che ci ritroviamo con una quantità di baby e senior analfabeti digitali da far spavento.

Stando così le cose, ogni singolo contenuto divulgativo è prezioso.

Il fatto che, ad esempio, ci sia un articolo di Salvatore Aranzulla che spiega come scaricare immagini da Internet non dovrebbe farci gridare allo scandalo perché “l’oggetto del post è banale”, ma piuttosto spingerci a interrogarci sui motivi per cui, a 25 anni dalla nascita del Web, dobbiamo ancora imparare certi fondamentali da lui, invece che dalla scuola. Perché è questo il vero scandalo.

Quindi, se voi sapete già come si fanno certe cose, invece di rompere gli zebedei a chi le ripete, rimboccatevi le maniche e datevi da fare per alzare l’asticella.

Scoprirete che a giocare c’è più gusto che a fare il tifo.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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