Nextdoor in Italia: 5 domande per Amedeo Galano, Head of Community Italy

Nextdoor in Italia: 5 domande per Amedeo Galano, Head of Community Italy

Nextdoor: il social di quartiere è realtà

In un articolo di un paio di settimane fa ho parlato di come l’arrivo del Web, e in particolare dei Social Network, abbia sì ampliato il nostro raggio d’azione, permettendoci di raggiungere cose e persone altrimenti irraggiungibili, ma anche contribuito a distogliere la nostra attenzione da ciò che ci è più vicino.

Un effetto collaterale prevedibile, il quale sta portando alla nascita di numerosi strumenti pensati per riavvicinare l’utente al proprio ambiente, dando visibilità a quella fetta di mondo (e di umanità) che lo circonda e che magari ignora.

Tra questi si inserisce Nextdoor, l’app privata di quartiere arrivata in Italia il 18 settembre scorso il cui scopo è quello di far sì che l’utente entri in contatto con coloro che abitano nella sua stessa zona, in modo tale che si creino comunità locali attive e fondate sulla reciproca collaborazione.

Avendo cominciato a utilizzare Nextdoor ben prima del suo lancio italiano, ho avuto modo di testarne il valore e saggiarne le potenzialità, rimanendone estremamente colpito, soprattutto in ottica So.Lo.Mo. (Social Local Mobile).

Oggi, all’interno di questo spazio, ho il piacere di ospitare un personaggio che conosce Nextdoor anche più di me e che sta contribuendo alla sua diffusione nel nostro Paese: Amedeo Galano, Head of Community di Nextdoor per l’Italia.

Vi lascio, quindi, alle consuete 5 domande che riservo ai miei ospiti, certo del fatto che le risposte di Amedeo vi aiuteranno a comprendere quali sono i punti di forza di Nextdoor e perché la considero una piattaforma sulla quale puntare.

Ciao, mi chiamo Amedeo, ho 24 anni e…

Sono da sempre appassionato di Digital Marketing ed eventi. A 18 anni, ad esempio, ho fondato The Healthy Clubbing, un’agenzia che si occupa dell’organizzazione di eventi culturali e musicali. Dopo essermi laureato all’Università Cà Foscari di Venezia e aver maturato una breve esperienza in Brasile, mi sono trasferito a Copenhagen, dove ho conseguito un Master in Economics and Business Administration. Nel 2017, infine, sono stato prima Country Manager e poi Regional Manager per il Sud Europa di Digiseg, una startup che si occupa di big data e intelligenza artificiale.

Dopo Stati Uniti d’America, Francia, Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna, il 18 settembre scorso Nextdoor è approdata Italia, dove conta già più di 30.000 utenti. Cos’è che vi ha spinto a scegliere proprio il nostro Paese e quali sono le zone che stanno rispondendo meglio?

Come confermato dal grafico che segue, basato sui dati forniti dall’Organisation for Economic Co-operation and Development, l’Italia è un Paese che sta crescendo molto velocemente a livello tecnologico.

Internet Access - OECD Factbook

Inoltre, l’Italia è il terzo Paese nel mondo per penetrazione della tecnologia mobile (83% della popolazione), subito dopo Sud Corea e Hong Kong. Questo significa che siamo pronti ad accettare una soluzione tecnologica in grado di rivoluzionare le regole sociali, ponendo in primo piano il concetto di quartiere.

Infine, come facilmente intuibile, i centri urbani sono quelli in cui è più facile crescere. Tra le aree che al momento rispondono meglio possiamo trovare Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Genova, Livorno, Bari, Catania, Palermo e Venezia.

Quando provo ad illustrare le caratteristiche di Nextdoor a qualcuno che ancora non conosce la piattaforma, l’osservazione che mi viene fatta più spesso è: “Beh, ma per queste cose ci sono già i Gruppi di Facebook”. Ovviamente so quali sono le differenze tra i suddetti Gruppi e i quartieri di Nextdoor, ma mi piacerebbe fossi tu ad illustrarle, nonché a spiegare quali sono i vantaggi dati dall’utilizzo della vostra piattaforma.

È un po’ come se ti chiedessi: “Che differenza c’è tra Instagram e Facebook? Anche su Facebook si possono postare foto, quindi perché utilizzare Instagram?”.

Nextdoor è una piattaforma dedicata ai quartieri, la cui struttura si fonda su sezioni, sottosezioni e sofisticati algoritmi utili verificare l’utente e la sua posizione geografica. Il tutto allo scopo di garantire l’autenticità di ogni singolo vicino.

Inoltre, grazie a Nextdoor è possibile estendere la propria comunicazione ai quartieri limitrofi. Se, ad esempio, dovessi smarrire il portafogli, il fatto di poter segnalare quando accaduto a persone affidabili che vivono nel mio stesso quartiere o nelle zone subito vicine sarebbe sicuramente un bel vantaggio.

La nostra piattaforma è stata pensata per facilitare i rapporti a livello di comunità locale, concetto che prevede il coinvolgimento di persone che non necessariamente si conoscono. Facebook, invece, si basa sulla comunicazione da uno a molti, ovvero una forma totalmente diversa da quella di Nextdoor.

Guardando a quella che è l’attività dei miei vicini di quartiere, ho notato che la maggior parte dei post si concentra sull’ambito professionale. Molti, infatti, sono coloro che pubblicano messaggi in cui si offrono per svolgere piccoli servizi (babysitting, riparazioni, lezioni private, etc.) o che, in modo ancor più esplicito, dichiarano di essere alla ricerca di un lavoro. Premesso che su Nextdoor i post possono essere categorizzati (Consigli, In vendita e gratis, Eventi, etc.), mi ha sorpreso non trovare una categoria espressamente dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Si tratta di una scelta di prodotto o questo modo di utilizzare la piattaforma, un po’ come se fosse il classico sito di annunci di lavoro, risulta nuovo anche a voi?

Nextdoor è una piattaforma sociale che favorisce la comunicazione, non la ricerca di lavoro. Anche perché è estremamente improbabile che domanda ed offerta possano incontrarsi a livello iper-localizzato. Non ci sarebbero i numeri utili a giustificare la creazione di un’apposita categoria.

Vero è, però, che, se qualcuno ha un lavoro da offrire, nessuno gli vieta di farlo.

Nextdoor è disponibile negli Stati Uniti d’America già dal 2011. A differenza della versione italiana, su Nextdoor USA è possibile registrarsi anche come azienda, ovvero creare una Business Page da utilizzare per promuoversi e fare advertising. Come sottolineato da Nirav Tolia, CEO di Nextdoor, in un’intervista di Panorama pubblicata il 19 settembre scorso, ci sono voluti 5 anni prima che le funzionalità business di Nextdoor USA venissero attivate. Quali sono i tempi d’attesa previsti per l’attivazione di questi servizi in Italia e in che modo, oggi, un utente italiano può sfruttare la vostra piattaforma per promuovere la sua attività commerciale?

Al momento gli utenti italiani possono iscriversi e promuoversi come buoni vicini, dimostrandosi attivi nella comunità. Un po’ come ha fatto Gilbert, che ha utilizzato Nextdoor per offrire e organizzare un corso gratuito presso la propria palestra.

Ancora non è possibile iscriversi con la propria attività perché, così come ti dissi tempo fa, non è una piattaforma business, ma uno spazio per le persone.

Quando la base di utenti sarà tale da rappresentare un’opportunità commerciale per le piccole e medie imprese, saremo felici di intraprendere questo percorso partendo dalle loro necessità. Le potenzialità di Nextdoor sono immense, specialmente per le imprese locali che hanno poco budget e che difficilmente possono competere con i grandi nomi.

Infine, mi preme sottolineare che al momento non abbiamo in programma di introdurre alcun tipo di pubblicità su Nextdoor Italia e che la piattaforma è e resterà sempre gratuita per gli utenti.

Ci vediamo su Nextdoor?

Giunti al termine di questa intervista, oltre a ringraziare Amedeo per la disponibilità, vorrei ricordare che Nextdoor è disponibile non solo il versione app, ma anche in versione Web, così da poter essere utilizzato da PC desktop e Mac.

In questi mesi ho avuto modo di testare il suo utilizzo sotto varie forme, ovvero sia per chiedere consiglio ai miei vicini di quartiere in merito a diverse questioni, sia per farmi conoscere da questi come Blogger e Social Media Manager.

Devo dire che in entrambi i casi la cosa ha funzionato piuttosto bene, tanto che oggi Nextdoor è nella lista delle piattaforme social che utilizzo quotidianamente.

Non mi rimane, quindi, che invitarvi ad iscrivervi, certo del fatto che anche voi saprete apprezzare il nuovo modo di comunicare introdotto da Nextdoor.

Alla prossima!


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Simone Bennati

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